Matrimonio e fuga: l’evasione di un detenuto dal carcere di Bollate e il coinvolgimento della moglie

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Matrimonio e fuga: l'evasione di un detenuto dal carcere di Bollate e il coinvolgimento della moglie - Gaeta.it

Un matrimonio celebrato in carcere ha preso una piega inaspettata quando, pochi giorni dopo la cerimonia, il marito, un detenuto con un lungo elenco di pene da scontare, riesce a fuggire. La polizia stradale ha successivamente rintracciato lui e la moglie in un campeggio della riviera romagnola, ma il tentativo di cattura non è andato a buon fine per l’evaso. La moglie, invece, è stata arrestata e ora deve affrontare le conseguenze legali della sua azione.

L’evasione dal carcere di Bollate: un matrimonio rischioso

Il matrimonio, celebrato nel carcere di Bollate, si è trasformato in un evento turbolento. L'uomo, un detenuto con una condanna cumulativa di 13 anni, ha approfittato della celebrazione per pianificare la sua fuga. Solo cinque giorni dopo il grande giorno, è riuscito a evadere dal carcere, una fuga che ha lasciato le autorità locali allarmate e in stato di allerta.

La dinamica della sua evasione è complessa e coinvolge anche la moglie, una 38enne di Sesto San Giovanni. La donna non solo ha assistito al matrimonio, ma sembra aver anche facilitato la fuga del marito. Dal carcere, ha incoraggiato l'uomo a scappare, avvisandolo del possibile arrivo delle forze dell'ordine. Questo comportamento ha trasformato un evento di unione in un drammatico tentativo di fuga da una realtà penale.

L'intervento della polizia stradale e il tentativo di cattura

La Polizia Stradale ha seguito le tracce dei due sposini fino a un campeggio a Casalborsetti, sull’incantevole litorale ravennate. Nel campeggio, gli agenti hanno trovato un camper, risultato rubato a un cittadino belga con un valore di circa 80 mila euro e con la targa contraffatta. I due coniugi, sorpresi dalla presenza della polizia, hanno reagito in modo inaspettato. L’uomo è riuscito a scappare nuovamente, lasciando dietro di sé una situazione confusa e rischiosa.

Durante il tentativo di cattura, la moglie ha ingaggiato una colluttazione con gli agenti, minacciando e aggredendo uno dei membri della pattuglia. Questo comportamento aggressivo ha costretto anche l'altro poliziotto a desistere dall'inseguimento del marito per aiutare il collega in difficoltà. La reazione della donna ha sollevato interrogativi sull’intento e sul comportamento di entrambe le parti coinvolte in questa situazione di caos.

Le conseguenze legali per la moglie e l'indagine sul camper

Il giorno dopo i fatti, la 38enne è stata accompagnata in tribunale, dove ha dichiarato di sentirsi trattenuta senza motivo e di aver agito in modo innocente. Tuttavia, l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale è stata confermata, e lei è stata sottoposta a obbligo di firma da effettuare tre volte a settimana presso la Polizia Giudiziaria di Cinisello Balsamo. La sua versione dei fatti è ora al vaglio delle autorità competenti, che stanno esaminando la dinamica degli eventi.

Inoltre, la polizia ha aperto un fascicolo separato per ricettazione in merito al camper rubato, coinvolgendo altre persone presenti nel campeggio al momento dell'intervento delle forze dell'ordine. Questo ampio scenario ha sollevato interrogativi sul network di supporto e sull’organizzazione che ha potuto portare alla fuga di un detenuto da una struttura protetta. Le autorità continuano a lavorare per rintracciare il marito evaso, mentre il caso rimane sotto osservazione per eventuali sviluppi futuri.

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