Matteo Garrone protagonista di una masterclass al Costaiblea Film Festival di Marina di Ragusa

Matteo Garrone protagonista di una masterclass al Costaiblea Film Festival di Marina di Ragusa

Il Costaiblea Film Festival ha ospitato una masterclass del regista Matteo Garrone, moderata da Vito Zagarrio. Garrone ha discusso la sua formazione pittorica e l’importanza della narrativa visiva nel cinema. Ha evidenziato l’umanità nei suoi film, presentando il protagonista del suo ultimo lavoro “Io Capitano” come un eroe in un viaggio di trasformazione personale.
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Matteo Garrone protagonista di una masterclass al Costaiblea Film Festival di Marina di Ragusa - Gaeta.it

Matteo Garrone protagonista di una masterclass al Costaiblea Film Festival di Marina di Ragusa

Il Costaiblea Film Festival è un palcoscenico annuale che celebra il cinema in tutte le sue sfaccettature, ed è qui che il regista Matteo Garrone ha condiviso la sua visione artistica in una masterclass affollata. L’incontro, moderato dal direttore artistico Vito Zagarrio, ha offerto un’importante opportunità di riflessione sulla narrativa cinematografica, sugli aspetti visivi e sul profondo legame che unisce l’uomo alle storie che popolano il grande schermo.

Un incontro di cinema e arte visiva

La formazione artistica di Garrone

Matteo Garrone ha aperto la masterclass approfondendo le proprie radici artistiche, rivelando come la sua formazione pittorica abbia influenzato il suo approccio al cinema. “La mia formazione è pittorica,” ha dichiarato. Nonostante i suoi successi come regista, Garrone ha iniziato il suo cammino artistico come pittore, un particolare che, secondo lui, ha modellato il suo modo di raccontare storie al pubblico. Sottolineando l’importanza di una visione pittorica, il regista ha affermato che il cinema rappresenta un’opportunità per ricreare un universo visivo.

La discussione si è incentrata sull’analisi dei linguaggi visivi del cinema, con Garrone che ha illustrato come le immagini possano essere cariche di significati e come interagiscano con il pubblico, evocando emozioni e stimolando la riflessione. Questa affinità tra pittura e cinematografia è stata per lui un pilastro fondamentale, permettendogli di costruire un linguaggio personale.

La centralità dell’uomo nei suoi film

Un altro tema cruciale emerso durante la masterclass è stata l’umanità al centro della ricerca artistica di Garrone. “L’uomo, con i suoi misteri, pensieri e labirinti, è la mia principale fonte d’ispirazione,” ha spiegato. I personaggi delle sue opere sono prevalentemente antieroi, riflettendo le complessità e le sfide della vita quotidiana, tranne una significativa eccezione: Seydou, il protagonista del suo ultimo film “Io Capitano”.

Garrone ha descritto Seydouw come “l’unico eroe” nel suo panorama narrativo, un giovane che vive un viaggio epico simile a quello dell’Odissea. La sua trasformazione attraverso le esperienze e le difficoltà affrontate rappresenta un viaggio non solo fisico, ma anche interiore.

Il viaggio creativo di “Io Capitano”

Ispirazione e realizzazione del film

Il regista ha svelato che “Io Capitano” è stato ispirato da un incontro casuale in Sicilia, durante una visita a un centro di accoglienza per minori a Catania. In quella occasione, sono emerse storie davvero toccanti, come quella di Fofana, un giovane che a soli 15 anni ha guidato una barca senza alcuna precedente esperienza. Garrone ha parlato dell’importanza di queste narrazioni vissute, che hanno fornito il materiale grezzo necessario per la creazione del film.

Un aspetto chiave del processo creativo, come rivelato da Garrone, è stata la sua lotta interna come “italiano borghese” nel tentativo di narrare una storia che potesse rischiare di essere strumentalizzata. “Ho capito che l’unica strada possibile era quella di fare il film con loro,” ha spiegato, riferendosi alla necessità di raccontare la storia in maniera autentica e rispettosa, coinvolgendo direttamente i protagonisti delle vicende narrate.

Il significato del viaggio di Seydou

Il regista ha concluso la sua riflessione sul personaggio di Seydou, evidenziando come il suo viaggio rappresenti un’importante metamorfosi personale. “È un viaggio di trasformazione,” ha affermato, mettendo in rilievo l’idea che ogni incontro e ogni esperienza arricchiscano il protagonista, rendendolo più consapevole e pronto ad affrontare le sfide della vita.

Le parole di Garrone risuonano profondamente, invitando il pubblico a riflettere sul significato del viaggio umano in tutte le sue forme. Al termine della masterclass, il regista ha lasciato ai partecipanti non solo un messaggio di ispirazione, ma anche un forte senso di connessione con le storie e i luoghi che contano.

Ultimo aggiornamento il 22 Settembre 2024 da Sofia Greco

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