Matteo Renzi, ex Presidente del Consiglio, si prepara a festeggiare i suoi 50 anni con una visione rinnovata per la politica italiana. In un’intervista concessa a “Il Venerdì“, il leader di Italia Viva riflette sui propri successi passati e sugli obiettivi futuri, evidenziando l’importanza di un movimento politico che attragga i giovani e favorisca una partecipazione attiva. La data del suo compleanno, l’11 gennaio, segna un momento di cambiamento, con l’intento di affrontare una destra che lui stesso definisce “illiberale“.
La riflessione sul passato e le lezioni imparate
Quando si parla di successi ai tempi della sua premiership, Renzi non indica un singolo evento, ma esprime un sentimento di speranza collettiva che caratterizzava quel periodo. La sensazione di poter migliorare il Paese è al centro dei suoi ricordi. Tuttavia, il leader non si sottrae alle responsabilità degli insuccessi e ammette che il declino della sua era si deve non solo a errori personali, ma anche a dinamiche interne al Partito Democratico e a conflitti interstiziali, che hanno sabotato le sue iniziative.
La svolta critica, secondo il suo racconto, si sarebbe verificata con le indagini legate ai progetti petroliferi come Tempa Rossa, simbolo di un periodo di instabilità. Questo momento può essere visto come l’inizio di una spirale negativa per il suo governo, complici anche le tensioni interne al partito.
La visione di Italia Viva: un polo giovane e dinamico
Uno degli aspetti principali che Renzi desidera trasmettere è la trasformazione di Italia Viva in un’istituzione capace di attrarre le nuove generazioni. Definendo il suo partito come afflitto da una crisi iniziale a causa delle vicende legali che hanno colpito il suo fondatore, Renzi aspira a trasformarlo in un vivace “vivaio” politico. Questo cambiamento non è solo nominale, ma sottende un sogno più ampio di coinvolgimento giovanile, di educazione alla cittadinanza attiva e di passione per le questioni sociali e politiche.
Riconosce di aver subito delusioni, ma afferma che l’esperienza personale densa di difficoltà ha alimentato una “sense” di gratitudine. Questo paradigma di rinnovamento si concretizza nella sua ambizione di diventare un punto di riferimento per i giovani, per riportarli a interessarsi attivamente alla vita pubblica e a superare la tradizionale apatia verso la politica.
Un nuovo centro politico: opportunità e sfide
Renzi discute anche della necessità di un “centro” politico in Italia, ritenuto fondamentale per vincere le future sfide elettorali. Secondo lui, la divisione esistente nel centro-sinistra offre a quella porzione di elettorato un’opportunità da non perdere. La percezione che la coalizione di Giorgia Meloni non rappresenti realmente una maggioranza nel Paese fornisce un ulteriore argomento per la costruzione di un’alleanza centrista.
La critica a Meloni è diretta: l’ex premier crede che la Presidente del Consiglio si trovi a governare grazie a un assetto politico instabile e a scelte strategiche, come quella di Enrico Letta di dividere la coalizione. Questa analisi rappresenta una critica al modo in cui la destra ha conquistato il potere in un contesto di fragilità politica.
Il ritorno a un dialogo costruttivo con il pd di schlein
Riguardo alla nuova segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, Renzi apprezza il suo approccio, che sfida il consueto consenso del “poco ma buono” che ha a lungo caratterizzato la sinistra. Questo metodo, secondo lui, ha portato a una posizione sfavorita nelle competizioni politiche. La volontà di Schlein di ampliare il partenariato politico viene vista come una strada necessaria per superare il settarismo che ha molte volte ostacolato l’unità della sinistra.
Il dialogo tra Renzi e Schlein si prospetta come una sfida ma anche come un’opportunità. La storia personale di ciascuno di loro potrebbe far emergere un modello di collaborazione che abbraccia differenze e cerca punti in comune, creando così una visione per il futuro della sinistra italiana.
Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2025 da Sofia Greco