Matteo Ricci: La programmazione culturale è la chiave per attrarre turisti nelle Marche

Matteo Ricci: La programmazione culturale è la chiave per attrarre turisti nelle Marche

Matteo Ricci propone una programmazione culturale a lungo termine per le Marche, puntando su eventi strategici per attrarre turisti e valorizzare il patrimonio locale, sostenendo anche i lavoratori del settore.
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Matteo Ricci: La programmazione culturale è la chiave per attrarre turisti nelle Marche - Gaeta.it

Il mondo della cultura marchigiana sta vivendo un momento cruciale, con la necessità di sviluppare una programmazione a lungo termine per eventi e attività significative. Matteo Ricci, europarlamentare del PD, è intervenuto all’evento “La cultura nelle Marche”, tenutosi presso il Museo Omero nella Mole Vanvitelliana di Ancona, poco dopo aver annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione. La sua visione per il futuro si fonda su un obiettivo chiaro: fare della cultura un veicolo per attrarre turisti e far conoscere il territorio marchigiano in tutto il mondo.

L’importanza della programmazione culturale

Ricci ha sottolineato che la programmazione culturale non può essere improvvisata e deve avere una scadenza pluriennale. A suo avviso, entro ottobre dovrebbero già essere pianificati i grandi eventi della regione, come mostre, cinema e spettacoli, per consentire una promozione efficace e strategica. Il messaggio chiave è che questi eventi devono essere pubblicizzati in largo anticipo, permettendo così al territorio di sfruttare il loro potenziale attrattivo per tutto l’anno.

Questo approccio mira a rendere le Marche più competitive nel settore turistico, un mercato in continua espansione. Ricci ha evidenziato che nei prossimi anni si prevede un aumento significativo del turismo, con ben 300 milioni di nuovi visitatori previsti in Italia. La regione deve proporsi come un’alternativa valida, ricca di arte e cultura, in grado di attrarre viaggiatori in cerca di esperienze uniche, senza dover competere con le grandi città già affollate.

La visione di Ricci si fonda sul riconoscimento del patrimonio culturale marchigiano, che non solo rappresenta una grande ricchezza, ma offre anche la miglior qualità di vita in Europa. Questo è un aspetto fondamentale per attirare non solo turisti, ma anche nuovi residenti e investimenti.

Il settore culturale e il lavoro

Ricci ha inoltre messo in risalto l’importanza di tutelare e valorizzare i lavoratori del settore culturale, spesso trascurati. Ha suggerito di cambiare la terminologia legata all’economia della cultura per riflettere meglio la varietà di professioni e settori coinvolti. Dai musicisti ai lavoratori dei teatri e dei musei, è essenziale riconoscere il contributo che queste figure danno all’economia locale.

Questo settore, che include una vasta gamma di lavoratori, richiede maggiori tutele e investimenti. Una maggior consapevolezza sulle potenzialità economiche della cultura potrebbe generare nuove opportunità di lavoro e sviluppo, contribuendo a rafforzare il tessuto sociale delle Marche. Un piano di azione mirato potrebbe risultare benefico, attirando professionisti e talenti e riconoscendo il loro ruolo centrale nella promozione della cultura.

Contrastare la povertà culturale

Ricci ha anche affrontato il tema della povertà culturale, un ostacolo alla piena valorizzazione del patrimonio artistico e culturale marchigiano. Ha espresso dubbi riguardo all’efficacia dei bonus come soluzione, sostenendo che incentivare i giovani a partecipare attivamente alla vita culturale è un passo fondamentale.

La proposta di offrire agevolazioni per l’accesso a teatri, eventi e attività culturali è un punto su cui lavorare. Stimolare un approccio più proattivo verso la cultura potrebbe rivelarsi vincente per diffondere la conoscenza e l’apprezzamento di ciò che la regione ha da offrire. L’educazione culturale deve diventare una priorità, affinché la cultura possa essere accessibile a tutti.

La forza delle Marche sul palcoscenico internazionale

Ricci ha concluso le sue riflessioni con un messaggio motivazionale per tutti i marchigiani, sottolineando che il momento attuale rappresenta un’opportunità per liberarsi dal “vassallaggio” e affermare con orgoglio l’identità della regione. Le Marche devono aspirare a essere riconosciute per la loro storia e cultura a livello globale, promuovendo con determinazione le proprie risorse.

Il cambiamento è possibile. La volontà di lavorare insieme per portare la ricchezza culturale marchigiana nel mondo è un invito all’azione per tutti. Ricci ha evocato l’ottimismo nel percorso da intraprendere, richiamando l’idea che “non possono fermare la primavera” come un simbolo di resistenza e crescita.

La sfida è di far diventare la cultura un elemento centrale nel disegno del futuro marchigiano, utile a costruire una rinascita che guardi al mondo e alle sue sfide con coraggio e determinazione.

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