Maurizio Cattaruzza presenta "piccolezze": un viaggio nel mondo del giornalismo

Maurizio Cattaruzza presenta “piccolezze”: un viaggio nel mondo del giornalismo

Maurizio Cattaruzza celebra il suo libro “piccolezze” al Caffè San Marco, riflettendo sull’importanza del giornalismo umano e sul confronto tra generazioni nel settore della comunicazione.
Maurizio Cattaruzza presenta 22 Maurizio Cattaruzza presenta 22
Maurizio Cattaruzza presenta "piccolezze": un viaggio nel mondo del giornalismo - Gaeta.it

L’evento di ieri al Caffè San Marco ha segnato un momento speciale per Maurizio Cattaruzza, storico giornalista del Piccolo, che ha celebrato la pubblicazione del suo libro “piccolezze” edito da MGS Press. La presentazione ha richiamato l’attenzione su un aspetto fondamentale della professione giornalistica, combinando sowohl umorismo che riflessione. Cattaruzza, fresco di pensionamento, ha condiviso aneddoti e spunti che raccontano la sua esperienza nel mondo del giornalismo triestino.

L’eredità del giornalismo

Nel corso della presentazione, Cattaruzza ha evidenziato l’importanza della figura del giornalista come professionista al servizio della comunità. Con un tono pragmatico, ha invitato i suoi colleghi a non prendersi troppo sul serio, sottolineando il valore del giornalismo come attività di servizio. Parlando con il direttore del Piccolo, Fabrizio Brancoli, il giornalista ha ripercorso la sua carriera, dal suo inizio come correttore di bozze fino a diventare caporedattore. Ogni tappa della sua vita lavorativa è stata segnata da relazioni con colleghi e direttori, che hanno contribuito a definire il suo percorso e la storia del quotidiano.

Cattaruzza ha condiviso momenti significativi del suo lavoro, capitoli di una vita dedicata alla cronaca e alla narrazione di storie che hanno plasmato la città di Trieste. Attraverso aneddoti e citazioni di colleghi, la presentazione ha offerto uno spaccato di come sono cambiati i tempi e le tecnologie, ma anche del valore della narrazione umana e delle esperienze personali che ogni giornalista porta con sé.

Un confronto generazionale

L’ex giornalista ha anche messo in luce una dinamica interessante: il confronto tra generazioni di giornalisti. Pur riconoscendo il brillante talento dei giovani colleghi che oggi operano nel settore, Cattaruzza ha notato l’assenza di quel “guizzo” particolare, quell’elemento distintivo che caratterizzava le generazioni precedenti. Paradossalmente, nonostante i giovani siano molto più abili nell’uso di computer e dispositivi moderni, ha affermato che c’è bisogno di un tocco umano nei loro lavori.

Scorgendo tra il pubblico una platea di colleghi, ex giornalisti e operatori del settore, Cattaruzza ha catturato l’attenzione descrivendo non solo il supporto e il valore delle relazioni professionali, ma anche le sfide del modernismo nella comunicazione. Le sue parole hanno evocato una nostalgia per un’epoca in cui il giornalismo si esercitava in modo diverso, più legato all’incontro e alla scoperta diretta delle storie da raccontare.

Riflessioni sulla professione

La presentazione del libro “piccolezze” è stata un’occasione non solo per celebrare il lavoro di Cattaruzza ma anche per riflettere sul futuro del giornalismo. In un mondo in cui le fonti di informazioni si moltiplicano e la velocità della comunicazione è accelerata, Cattaruzza ha sottolineato che il compito del giornalista rimane fondamentale: raccontare verità, stimolare il dibattito, e servire la comunità. Ha citato alcune delle storie che hanno segnato la sua carriera, insistendo sull’importanza di un giornalismo che non si limita a riportare i fatti, ma li contestualizza e li rende significativi per il lettore.

Il libro e la serata al Caffè San Marco sono stati una celebrazione delle esperienze condivise, un bel tributo a una professione in continuo mutamento, ma che continua a essere una colonna portante della società. Con un frizzante tono di ironia, Cattaruzza ha tracciato un quadro del suo amato mestiere, portando a casa un messaggio chiaro: benchè i tempi cambino, il giornalismo resta un’arte che richiede passione e impegno, elementi che non potranno mai essere sostituiti dalle sole tecnologie.

Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Sara Gatti

Change privacy settings
×