Un nuovo progetto del noto brickbuilder cagliaritano Maurizio Lampis sta attirando l’attenzione non solo degli appassionati di Lego, ma anche dei cittadini e dei turisti di Napoli. Dopo sette mesi di lavoro e 85 mila pezzi, Lampis ha realizzato un impressionante diorama di Piazza del Plebiscito, un simbolo iconico della città partenopea. Questo ambizioso modello è stato completato in coincidenza con il G7 Cultura, un evento di grande rilevanza per il capoluogo campano, e alla vigilia della celebrazione di San Gennaro.
Un’opera di grande dimensione e dettaglio
Progetto e realizzazione
Il diorama misura 150×125 cm ed è la riproduzione della più famosa piazza di Napoli mai realizzata in scala con mattoncini Lego. Lampis ha voluto affrontare questa sfida senza fare uso di software di progettazione, basandosi esclusivamente su fotografie e materiali visivi raccolti, anche grazie all’assistenza di amici campani. Questo approccio ha permesso di catturare i dettagli più minuti, rendendo l’opera ancor più realistica e coinvolgente.
Caratteristiche principali del diorama
Tra gli elementi distintivi che emergono nel diorama, spiccano due statue equestri ritrattive di Carlo III di Borbone e del suo successore Ferdinando I delle Due Sicilie. L’accurata realizzazione dei due colonnati e delle undici statue che decorano i tetti della piazza, così come delle tre cupole delle chiese circostanti, testimoniano l’abilità artistica e il grande impegno di Lampis. Inoltre, il lavoro comprende dettagli del contesto urbano, come i palazzi di Via Gennaro Serra e Via Egiziaca a Pizzofalcone, evidenziando un’attenzione minuziosa alle strutture architettoniche che circondano la piazza.
Il diorama non è soltanto una replica architettonica, ma include anche circa cinquantacinque micro-figure di persone, simbolo della vivace vita sociale che anima Piazza del Plebiscito. Queste miniature rappresentano i visitatori e cittadini che passeggiano nella piazza, creando un’atmosfera di interazione e movimento che rende l’opera ancora più affascinante.
L’impatto culturale dell’opera
Un simbolo di Napoli
Per Maurizio Lampis, la creazione di questo diorama rappresenta un passo significativo nel suo progetto di realizzare l’Italia in miniatura. “Questo è il mio quinto monumento nazionale,” afferma l’artista. “Il mio obiettivo è quello di rappresentare l’Italia in tutte le sue sfaccettature e quest’anno ho scelto di farlo con uno dei simboli più pregnanti di Napoli.” La realizzazione di un’opera di tale portata non solo celebra la bellezza architettonica della città , ma offre anche un’opportunità unica per raccontare la storia e la cultura di Napoli a un pubblico più vasto.
Eventi e celebrazioni
Il completamento del diorama coincide con eventi di rilievo come il G7 Cultura e la festività di San Gennaro, momenti nei quali Napoli si tinge di festa e significato. Queste coincidenze temporali donano un ulteriore valore all’opera, associandola a momenti di riflessione e celebrazione della cultura. Lampis ha espresso il desiderio di portare il diorama direttamente a Napoli in futuro, permettendo ai cittadini e ai visitatori di ammirare dal vivo la sua creazione.
Ulteriori progetti artistici
Il mosaico celebrativo di Diego Armando Maradona
Oltre al diorama di Piazza del Plebiscito, Maurizio Lampis ha completato in questo anno un altro progetto significativo: un mosaico dedicato a Diego Armando Maradona, un vero e proprio monumento alla leggenda del calcio. Questa riproduzione gigante celebra non solo il singolo sportivo, ma anche il legame indissolubile che Maradona ha avuto con la città di Napoli e la sua storia.
L’artista ha descritto quest’opera come un ulteriore “omaggio a una città fantastica,” corroborando il forte legame che ha sviluppato con Napoli attraverso i suoi lavori. La presentazione di questi progetti non solo mette in luce il suo talento, ma sottolinea anche l’importanza della cultura e delle tradizioni locali.
L’impatto delle opere di Lampis va oltre l’aspetto estetico; il suo lavoro è una testimonianza viva della storia, dell’arte e della cultura di Napoli, incoraggiando una riflessione più profonda sui simboli e i valori che la città rappresenta.