Mauro Corona: Un viaggio tra i ricordi dell’infanzia e le sfide della scrittura
Mauro Corona, celebre alpinista e scrittore, ha recentemente partecipato alla manifestazione Pordenonelegge per presentare il suo nuovo libro, “Lunario sentimentale”, edito da Mondadori. Durante l’evento, Corona ha offerto uno spaccato della sua vita, ammettendo come le sue origini e la sua vita lavorativa siano fortemente influenzate dalla sua terra natale. Il confronto tra le sfide personali e la potenza della scrittura emerge chiaramente dalle sue parole, che illustrano un legame profondo con la sua comunità e la cultura locale.
Il legame con Erto: una terra di sfide
Significato di Erto e la sua influenza sulla vita di Mauro Corona
Erto, il paese natale di Mauro Corona, è descritto come una località caratterizzata da una natura aspra e impervia. Il nome stesso evoca immagini di ripide scarpate e terreni difficili, sottolineando il forte legame tra l’ambiente e l’esperienza umana. Crescere in un luogo del genere significa apprendere a vivere in equilibrio con le sfide quotidiane; la resistenza fisica e mentale diventa una necessità.
Nel corso della sua vita, Corona ha spesso riflettuto su come la sua infanzia in questo contesto specifico abbia formato la sua personalità. “O ami il tuo paese in maniera quasi autolesionistica”, ha affermato, evidenziando il conflitto tra l’attaccamento alle proprie radici e la difficile realtà di un ambiente sfidante. Per molti, Erto rappresenta non solo un luogo, ma un modo di affrontare la vita, dove la determinazione è fondamentale per rimanere in piedi e non “rotolare giù”.
I ritmi della vita contadina e il legame con le stagioni
Nei ricordi di Corona, la vita a Erto si muove secondo i ritmi della natura. I lavori agricoli scandiscono il tempo, eredità di una tradizione contadina che ha segnato profondamente il suo vissuto. “A gennaio si portava il letame sulla neve, in ottobre si raccoglievano le foglie”, osserva lo scrittore. Ogni mese diventa sinonimo di un’attività, riflettendo così non solo l’andamento delle stagioni, ma anche un modo di vivere in simbiosi con il territorio.
Collegare ogni attività ad un momento dell’anno non è solo una questione di abitudini, ma un atto di rispetto verso la terra che nutre. Questo rapporto simbiotico con l’ambiente ha influenzato anche la sua produzione letteraria, dove i temi della natura e della ruralità occupano un posto centrale.
La scrittura: una fuga dalle paure
L’arte della scrittura come mezzo di evasione
Mauro Corona considera la scrittura come un rifugio dalle proprie ansie e paure. In un momento di vulnerabilità, ha spiegato come la scrittura gli consenta di evadere dalle incertezze quotidiane. “Quando scrivo, riesco a dimenticare”, ha affermato, indicando come la narrativa diventi per lui un mezzo per affrontare e affrontarsi nonostante le sue paure.
A differenza di altre forme d’arte come l’alpinismo e la scultura, dove il suo passato di paure è sempre presente, la scrittura offre l’opportunità di creare un mondo alternativo. “Scrivere mi permette di ascoltare una storia che altri raccontano”, ha precisato, configurando la scrittura come un atto di ascolto e ricezione che trascende le sue paure interiori.
Il peso delle esperienze e le sfide della visibilità
Mentre esplora il suo rapporto con la scrittura, Corona non evita di confrontarsi con il suo ruolo nei mass media. In recenti apparizioni televisive, ha condiviso il suo dubbio sulla sua efficacia come voce per chi ha difficoltà a farsi sentire. La sua esperienza con il programma “E’ sempre Cartabianca” di Bianca Berlinguer ha suscitato una riflessione sulla reale utilità della sua presenza.
“Cerco di dare voce a chi non ce l’ha, anche se so che sono parole al vento”, ha osservato, mettendo in discussione il potere effettivo delle sue idee e delle sue lotte. Nonostante gli sforzi, ha notato che le battaglie promosse non hanno portato a risultati tangibili, rendendo incerta la sua continuazione nel format che ha contribuito ad aumentare gli ascolti televisivi.
La ambivalenza del suo contributo e la domanda sulla sua utilità rivelano una frustrazione che marca il confine tra l’influenza mediatica e i reali cambiamenti sociali.