Maxi intervento della polizia su strutture ricettive abusive nella capitale

Maxi intervento della polizia su strutture ricettive abusive nella capitale

La polizia di Roma chiude affittacamere abusivi e intensifica i controlli su attività commerciali, garantendo legalità e sicurezza in vista del Giubileo, con sanzioni per irregolarità alimentari e igieniche.
Maxi intervento della polizia Maxi intervento della polizia
Maxi intervento della polizia su strutture ricettive abusive nella capitale - Gaeta.it

La questione delle strutture ricettive abusive a Roma si fa sempre più seria. Recentemente, la polizia ha sigillato due affittacamere in via Palestro e via Varese, denunciando i titolari bengalesi. Questi ultimi hanno cercato di trasformare le loro attività in veri e propri alberghi, sfruttando un’equivoca espressione presente nella licenza, “altra forma di ospitalità”. La shutdown delle strutture è il risultato di un’operazione approfondita mirata a mantenere la legalità e la sicurezza nel settore turistico della città, soprattutto in vista del Giubileo, che prevede un aumento significativo del turismo.

Abuso della dicitura “altra forma di ospitalità”

La formula “altra forma di ospitalità” è stata al centro di un caso di abuso normativo. Questa dicitura, sebbene possa suggerire una certa flessibilità per l’apertura di varianti ricettive, non autorizza in alcun modo i titolari ad ampliare le proprie strutture senza i necessari permessi. I due uomini, di 57 e 43 anni, avevano deciso di aumentare il numero di posti letto in preparazione dell’afflusso turistico legato al Giubileo, pazientando però senza avere alcuna legittimazione. L’operato della Divisione di polizia amministrativa e sociale, sotto il comando del questore Roberto Massucci, ha portato a misure drastiche: i due affittacamere sono stati chiusi in modo immediato. Una delle strutture, in particolare, la Flower Guesthouse, era pubblicizzata online e ubicata nei pressi della stazione Termini, uno dei punti nevralgici per i turisti.

Regolamentazione e controllo delle attività commerciali

L’operazione non si è limitata ai soli affittacamere. Sempre nel contesto del controllo delle attività commerciali, i carabinieri hanno messo in atto un’azione rigorosa contro altre irregolarità. Diverse zone di Roma, tra cui Prima Porta, Labaro, Settebagni, Cinquina e Bufalotta, hanno visto denunciati i titolari di tre mini market, una pescheria e quattro bar-pasticcerie. Le segnalazioni riguardano gravi irregolarità amministrative e mancanze in termini di igiene. In particolare, in due dei locali controllati sono stati rinvenuti scarafaggi e tracce di escrementi di roditori, il che ha portato alla chiusura immediata di quelle attività.

Azioni punitive contro la vendita di alimenti non tracciati

Durante l’operazione sono stati sequestrati anche diversi chili di alimenti non tracciati, riscontrati nei mini market ispezionati dai carabinieri. La tutela della salute pubblica è una priorità per le autorità che stanno intensificando i controlli su tutte le attività di ristorazione e vendita alimentare. Neanche il settore della somministrazione di alcolici è sfuggito all’attenzione delle forze dell’ordine. Infatti, la polizia municipale ha inflitto multe ai titolari di un pub colti a vendere alcolici senza la dovuta autorizzazione e, addirittura, oltre l’orario consentito. Anche un laboratorio alimentare situato a piazza Navona è stato sanzionato per operare senza i necessari permessi.

Questi interventi evidenziano la determinazione delle autorità nel combattere l’abusivismo e garantire standard adeguati nel settore della ristorazione e dell’accoglienza turistica. Con l’aumento del numero di visitatori previsto nei prossimi mesi, sarà fondamentale garantire un ambiente sicuro e controllato sia per i turisti che per i residenti della capitale.

Ultimo aggiornamento il 15 Dicembre 2024 da Sara Gatti

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