Nell’ambito di una vasta operazione condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Roma, sono stati arrestati Antonio Nicoletti e Vincenzo Senese, figli rispettivamente dell’ex membro della Banda della Magliana Enrico Nicoletti e del boss Michele Senese. La retata ha portato a 18 misure cautelari, di cui 16 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, e al sequestro di beni per oltre 130 milioni di euro.
Riciclaggio tramite società ‘fittizie’
L’indagine avviata nel 2018 ha rivelato l’operato di due organizzazioni criminali che, attraverso strategie di riciclaggio finanziario, hanno infiltrato diversi settori imprenditoriali, quali cinematografia, edilizia, logistica e commercio di autovetture e carburanti. Le attività illecite venivano mascherate attraverso una serie di società fittizie, che emettevano fatture false con la complicità di imprenditori e professionisti.
Il ruolo dei ‘figli d’arte’
Antonio Nicoletti, coinvolto nell’associazione criminale principale sotto investigazione, è accusato di aver gestito insieme a Pasquale Lombardi, Salvatore D’Amico, Umberto D’Amico e Umberto Luongo una rete di società intestate a prestanome utilizzate per il riciclaggio di enormi capitali di provenienza illecita. Secondo le autorità, queste attività hanno favorito i clan camorristici Mazzarella-D’Amico, la ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro, nonché il clan Senese.