Un maxifurto avvenuto nella notte di Capodanno ha scatenato un’intensa indagine a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Il colpo, che ha fruttato alla banda un bottino di circa 130.000 euro tra denaro, gioielli e armi, ha portato le forze dell’ordine a un’operazione di fermo, culminata con l’arresto di undici nomadi a Castel Volturno. L’ufficio inquirente, sotto la direzione del procuratore Pierpaolo Bruni, ha coordinato le indagini che mirano a smantellare un’organizzazione criminale ben strutturata.
I dettagli del furto
Nelle prime ore del 31 dicembre, una banda di undici individui è arrivata nella zona a bordo di due auto con targhe rubate. Approfittando dell’assenza dei proprietari, i ladri hanno fatto irruzione in un’abitazione, riuscendo a portare via oggetti di valore, compresi due pistole legalmente detenute dal proprietario. Secondo quanto emerso dall’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Caserta, ogni membro della banda aveva un ruolo specifico. Gianluca Tuccillo, funzionario della polizia, ha spiegato che alcuni membri si occupavano di individuare le case da svaligiare, altri eseguivano i furti e qualcuno curava la rivendita della merce rubata a ricettatori.
L’organizzazione si avvaleva anche di supporto esterno, con soggetti italiani che si occupavano della gestione delle auto rubate, garantendo un costante rifornimento di veicoli per le operazioni criminali. Nel corso di oltre 30 perquisizioni effettuate durante la notte, più di 200 poliziotti hanno confiscato sette auto di grossa cilindrata, utilizzate dai ladri per compiere i furti. L’analisi dei legami di parentela all’interno della gang ha evidenziato come, anche in caso di arresto di un membro, ci fosse sempre un sostituto pronto a prendere il suo posto.
L’espansione della banda
Solo un mese dopo il furto iniziale, precisamente il 7 febbraio, la banda si è trasferita a Castrolibero, in Calabria, dove ha messo a segno un altro colpo. Grazie a una strategia collaudata, il gruppo ha continuato a operare senza sosta, trasferendosi nuovamente in Veneto. Qui, però, la situazione è cambiata. Un equipaggio della Polizia di Stato ha intercettato i ladri, che sono fuggiti, dando il via a un lungo inseguimento. L’operazione di polizia ha avuto termine a Bologna, dove gli agenti hanno scoperto che i ladri erano in possesso di oro e gioielli rubati da un’abitazione poco prima.
Nel corso dell’inseguimento, i ladri hanno abbandonato un borsone contenente diversi fucili, rinvenuti successivamente dalla polizia, che erano stati rubati in un’altra abitazione della zona. Questo ulteriore ritrovamento ha messo in evidenza la pericolosità e la determinazione della banda, che continuava a operare anche di fronte a rischi elevati.
Arresti e interventi della polizia
Il 19 febbraio, nel corso di uno dei continui furti avvenuti nella zona, gli agenti della Squadra Mobile di Caserta hanno arrestato in flagranza un componente del gruppo, una donna rom, mentre tentava di forzare il portone d’ingresso di un’abitazione. In quel frangente, i proprietari erano presenti e hanno così interrotto l’azione dei ladri. Gli interventi costanti delle forze dell’ordine hanno portato a una serie di arresti in un periodo relativamente breve, a dimostrazione dell’impegno nel contrastare la criminalità organizzata nella regione.
Le indagini proseguono, con l’obiettivo di individuare ulteriori membri della banda e di capire appieno la sua rete operativa. Le forze dell’ordine stanno aumentando la loro vigilanza per prevenire altri furti e per garantire maggiore sicurezza ai cittadini in un’area che ha già visto troppi episodi di questo tipo.