Maxiprocesso su violenze al carcere di Santa Maria Capua Vetere: la testimonianza di Francesco Basentini

Maxiprocesso su violenze al carcere di Santa Maria Capua Vetere: la testimonianza di Francesco Basentini

Il maxi-processo di Santa Maria Capua Vetere svela le violenze del 6 aprile 2020, evidenziando il ruolo di Francesco Basentini e le criticità nella gestione della sicurezza durante il lockdown.
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Maxiprocesso su violenze al carcere di Santa Maria Capua Vetere: la testimonianza di Francesco Basentini - Gaeta.it

Il cruento episodio avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere durante il lockdown da Covid-19 ha sollevato un vasto dibattito e ha condotto a un attento monitoraggio da parte delle autorità. Con l’inizio del maxi-processo, che coinvolge 105 imputati, è emerso il ruolo cruciale di Francesco Basentini, ex capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, la cui testimonianza rivela dettagli importanti sulla gestione della sicurezza e sui conflitti interni.

La situazione anomala nel carcere

Il periodo di lockdown ha messo a dura prova le strutture penitenziarie italiane, e il carcere di Santa Maria Capua Vetere non ha fatto eccezione. Durante questi momenti critici, la mancanza di coesione tra la direzione del carcere e il Comando del Corpo di Polizia Penitenziaria ha creato un clima di tensione. Basentini ha descritto una disfunzione operativa tale da richiedere un intervento straordinario. Sebbene la decisione di eseguire perquisizioni straordinarie fosse di competenza del direttore dell’istituto, il provveditore regionale alle carceri, Giuseppe Fullone, ha ritenuto necessario intervenire direttamente per affrontare una situazione che si era deteriorata rapidamente.

Nel contesto di una rivolta da parte dei detenuti, i limiti imposti dalla pandemia hanno amplificato la crisi. Le misure di sicurezza precauzionale contro il Covid avevano lasciato i detenuti in uno stato di vulnerabilità e frustrazione, complicando ulteriormente le dinamiche interne. Durante il colloquio con il ministro della Giustizia, Basentini non ha ritenuto necessario focalizzarsi su questi eventi, giudicandoli secondari rispetto agli altri problemi di grande rilevanza che sta affrontando il sistema carcerario nazionale.

Le violenze del 6 aprile 2020

Il 6 aprile 2020 rappresenta una data cruciale e drammatica per il carcere di Santa Maria Capua Vetere. Il maxi-processo ha messo in luce episodi di violenza estremamente gravi che hanno coinvolto non solo gli agenti della penitenziaria ma anche funzionari e medici. Basentini, ora sostituto procuratore a Roma, ha rivissuto gli eventi di quel giorno, descrivendo un clima di paura e confusione. Le tensioni tra i detenuti e il personale penitenziario sfociarono in atti di violenza inaccettabili che hanno costretto le autorità a prendere provvedimenti urgenti.

In aula, Basentini ha anche ricordato un messaggio di WhatsApp ricevuto da Fullone lo stesso giorno delle violenze. Il provveditore aveva informato l’ex capo del Dipartimento della necessità di eseguire una “perquisizione straordinaria”, sottolineando l’urgenza di inviare un segnale forte al personale. Le immagini del materiale sequestrato in carcere hanno costellato il comunicato tra i due, marcatore di una risposta che si cercava di fare affidamento dopo il barricamento dei detenuti.

Le dimissioni di Basentini e le polemiche

La situazione critica a Santa Maria Capua Vetere ebbe ripercussioni dirette anche sulla carriera di Basentini. All’indomani delle violenze, il 29 aprile 2020, si è dimesso dall’incarico, mettendo in evidenza come le polemiche legate alla gestione dell’emergenza Covid e il decreto “Svuotacarceri” avessero infuocato il dibattito sulla sicurezza. Questo provvedimento, che portò alla scarcerazione di alcuni boss della criminalità organizzata, sollevò interrogativi sulla capacità dello Stato di gestire le situazioni di crisi.

La struttura delle carceri e le modalità con cui le forze dell’ordine interagiscono con i detenuti continuano a essere al centro dell’attenzione pubblica. Il processo in corso a Santa Maria Capua Vetere non si limita a fare luce sulle violenze, ma è anche un’opportunità per riflettere su un sistema carcerario che deve affrontare sfide sempre più complesse. La testimonianza di Basentini, con le sue ammissioni e il racconto di un momento critico, offre un nuovo spunto di riflessione su un tema necessario e urgente per il futuro della giustizia italiana.

Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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