La finale del fioretto femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha visto l'Italia conquistare una medaglia d'argento, un risultato di grande valore ma inferiore alle aspettative. Le atlete italiane, Arianna Errigo, Martina Favaretto e Alice Volpi, hanno lottato con determinazione, ma alla fine sono state superate dalla squadra statunitense, che si è imposta con un punteggio di 45-39. La competizione ha messo in mostra talento e abilità, ma l'abile strategia degli avversari ha fatto la differenza.
La finale: un confronto serrato
Le fasi iniziali del match
La finale si è aperta con Arianna Errigo, il pilastro della squadra italiana, chiamata a sfidare Lee Kiefer, l'attuale campionessa olimpica individuale. La partenza di Errigo è stata piuttosto cauta, ma ha saputo recuperare e concludere la prima frazione con un parziale di 5-4 a favore degli Stati Uniti. Questo avvio ha dato una spinta emotiva alla squadra americana, che ha iniziato a costruire un margine di vantaggio.
Martina Favaretto è subentrata affrontando Lauren Scruggs, ma ha trovato difficoltà nel trovare il giusto ritmo di gara. In questa fase, Favaretto ha subito un parziale di 5-1, lasciando gli Stati Uniti avanti con un punteggio di 10-5. L'inerzia del match sembrava quindi pendere decisamente dalla parte americana.
La rimonta da parte italiana
Nel momento in cui è scesa in pedana Alice Volpi, opposta a Jacqueline Dubrovich, l'Italia ha mostrato segnali di ripresa. Grazie a una prestazione positiva di Volpi, la squadra italiana ha chiuso la frazione con un punteggio di 7-5, riducendo il divario a 12-15. Nonostante due momenti di pareggio provvisorio, l'azzurra non è riuscita a mantenere il ritmo e gli Stati Uniti hanno ripreso nuovamente il controllo del match.
La successione delle atlete ha rappresentato una strategia essenziale, e il lavoro di squadra è stato fondamentale, ma la forza individuale delle avversarie ha imposto la propria legge.
La fase centrale: l'andamento del match
Un cambio di strategia e i colpi decisivi
Nella fase successiva, Favaretto ha affrontato nuovamente Kiefer, e gli Stati Uniti hanno guadagnato ulteriore margine, portando il punteggio a 15-19. A questo punto, Errigo ha incontrato la nuova entrata Maia Mei Weintraub, ma nonostante un avvio promettente con due punti consecutivi, ha subito un duro colpo che ha permesso agli Stati Uniti di allungare ulteriormente il punteggio a 25-19.
Volpi, chiamata a tornare sulla pedana per affrontare Scruggs, si è trovata nella necessità di ridurre ulteriormente il distacco. Tuttavia, la rimonta è risultata difficile, e l'Italia ha visto il punteggio arrivare a 25-30.
Il CT Cerioni e le scelte decisive
Ciò ha portato il CT Stefano Cerioni a effettuare un cambio, inserendo Francesca Palumbo. Tuttavia, Palumbo ha subito un duro colpo, perdendo con un pesante 1-5 contro Weintraub, portando gli Stati Uniti a un vantaggio di 26-35. Ogni attacco da parte dell'Italia sembrava andare a vuoto, e il punteggio si è ulteriormente avvicinato a un’inevitabile vittoria americana.
Volpi ha affrontato Kiefer e, nonostante ogni sforzo, il punteggio ha continuato ad allargarsi a 32-40, lasciando l'Italia con poca possibilità di recupero.
Il rush finale: il colpo di scena
La lotta disperata dell'Italia
Nel corso dell'ultimo round, Errigo è scesa in pedana con la determinazione di ribaltare le sorti del match. In un'incredibile accelerazione, ha realizzato un parziale di 7-2 in poco più di un minuto, portando il punteggio a 39-42 e risvegliando speranze nell'angolo azzurro. Questa reazione ha sottolineato la grinta e la tenacia dell'atleta, ma gli Stati Uniti, convolti dalla propria strategia vincente, hanno mantenuto il controllo fino al termine.
Nonostante gli ultimi sforzi, la squadra italiana non è riuscita a completare la rimonta e, al suono finale, gli Stati Uniti si sono aggiudicati la medaglia d'oro nel fioretto femminile. Questo esito, seppure deludente per le azzurre, rappresenta un passo importante nel loro percorso agonistico, sottolineando le potenzialità del fioretto femminile italiano sul palcoscenico internazionale.
