La recentissima vittoria dell’azienda Branchi di Felino alla degustazione del Gambero Rosso ha messo in luce l’eccellenza del prosciutto cotto italiano. Un evento che ha confermato la posizione di leadership di questo salume, simbolo della tradizione gastronomica emiliana. La classificazione del Gambero Rosso ha esaminato oltre 60 prodotti, distinguendo i migliori sia nel settore della gastronomia di alta qualità che nella grande distribuzione. Scopriamo insieme le particolarità di questa competizione e il valore del prosciutto cotto in Italia.
Il trionfo di Branchi e il suo “Cotto 60”
Un prodotto di qualità senza compromessi
Il “Cotto 60” prodotto dall’azienda Branchi di Felino è stato insignito della medaglia d’oro durante una degustazione alla cieca condotta da esperti del settore del Gambero Rosso. Questo salume si distingue per il suo colore rosato ben evidente, il grasso perfettamente distribuito e una consistenza che si scioglie in bocca. Non meno importante è il suo sapore: ogni pezzo è salato manualmente, senza zuccheri raffinati, e aromatizzato con ingredienti naturali di alta qualità e un particolare miele. Il prodotto rappresenta non solo un omaggio alla tradizione culinaria di Felino, ma anche un esempio di come l’innovazione possa coesistere con la tradizione.
Storia e passione della famiglia Branchi
Il percorso di Branchi di Felino, fondato da Erminio Branchi subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, è una narrazione di dedizione e tradizione. Da piccola impresa conserviera, l’azienda si è evoluta nel tempo, specializzandosi nella stagionatura dei prosciutti. Oggi, sotto la guida di Tito Branchi e dei suoi figli, Franco Giovanni e Carlotta, la produzione continua a seguire la filosofia di qualità che ha contraddistinto l’azienda per decenni. Questo legame familiare con il territorio ha permesso all’azienda di diventare un punto di riferimento nel panorama gastronomico italiano.
La competizione e i classificati
Riconoscimenti ai migliori prosciutti
Nella degustazione condotta dal Gambero Rosso, si è registrata la presenza di 60 campioni, tra cui 22 prosciutti cotti premium e 38 prodotti da grande distribuzione in vaschetta. Oltre al trionfo di Branchi, il secondo gradino del podio è stato occupato da Nustrà n, prodotto da Italprosciutti, apprezzato per l’alta qualità delle carni utilizzate, tutte “made in Lombardia“. Al terzo posto, con un chiaro riferimento al suo fondatore, si è classificato L’Antonio di I Cottinforno, che dal 1986 è specializzato in prosciutti cotti e arrosti.
La classifica completa
I risultati sono stati i seguenti:
Classifica del Prosciutto cotto in negozi ed alta gastronomia:
- Cotto 60 di Branchi
- Nustrà n di Italprosciutti
- L’Antonio di I Cottinforno
- San Giovanni di Capitelli
- I Friulani Prestige
Classifica del prosciutto cotto in vaschetta nella GDO:
- Gran Biscotto di Rovagnati
- Prosciutto cotto Alta Qualità di Coop
- Prosciutto cotto Alta Qualità di Esselunga
- Dal Salumiere di Lidl
- Il Prelibato di Villani
Il mercato del prosciutto cotto in Italia
Crescita della produzione e tendenze di consumo
Il prosciutto cotto ha mostrato segnali costanti di apprezzamento nel mercato, incrementando la sua produzione fino a raggiungere nel 2023 le 292.800 tonnellate, segnando un aumento dell’1% rispetto all’anno precedente. Questo segmento ha visto crescere anche il suo valore di mercato, arrivando a 2.280 milioni di euro, grazie a una domanda interna robusta e a una crescente richiesta estera, con aumenti significativi in quantità e fatturato.
Qualità sopra ogni cosa
La qualità del prosciutto cotto è fissata da normative che classificano il prodotto in tre categorie: Prosciutto cotto, Prosciutto Cotto di Alta Qualità e Prosciutto cotto scelto. Mara Nocilla di Gambero Rosso sottolinea l’importanza della normativa nella distinzione dei vari prodotti, aspetto fondamentale per orientare i consumatori nell’enorme varietà di offerta presente sul mercato.
L’evento del Gambero Rosso non ha solo evidenziato l’eccellenza dei prodotti premiati, ma ha anche messo in luce le competenze e la passione delle aziende italiane nel settore della lavorazione delle carni, suggerendo un futuro luminoso e promettente per la tradizione gastronomica italiana.
Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 da Armando Proietti