Mel Gibson ha recentemente scatenato il dibattito sul trattamento del cancro durante una trasmissione radiofonica e web, in cui ha affermato che l’ivermectina potrebbe essere una cura efficace per questa malattia. Le sue dichiarazioni hanno attirato l’attenzione di numerosi esperti, in particolare il virologo Roberto Burioni, che ha risposto con toni critici e ironici. In questo articolo esploreremo le dichiarazioni di Gibson, la reazione della comunità scientifica e le specifiche di un farmaco che, sebbene sia noto per altre applicazioni, non ha fondamento come terapia oncologica.
Le dichiarazioni di Mel Gibson e la reazione di Roberto Burioni
Durante “The Alex Jones Show“, Mel Gibson ha dichiarato che alcuni dei suoi amici avrebbero trattato con successo il cancro utilizzando l’ivermectina. Queste affermazioni non sono passate inosservate e hanno suscitato una serie di reazioni di disapprovazione tra medici e studiosi. Tra i più incisivi c’è stato Roberto Burioni, noto virologo e divulgatore scientifico, che ha commentato in modo sarcastico le parole dell’attore su X , evidenziando la disinformazione che può emergere da affermazioni basate su esperienze personali piuttosto che su evidenze scientifiche consolidate.
Burioni ha ridicolizzato le affermazioni di Gibson parlando dei lunghi e complessi processi necessari per sviluppare un farmaco antitumorale, i quali richiedono un impegno di anni e risorse considerevoli. Il mediatore della trasmissione, a suo avviso, ha commesso un errore chiedendo a un attore informazioni sulle cure per il cancro, paragonabile a chiedere a Burioni come si reciti un copione. Questa riflessione ha messo in evidenza non solo il tema della responsabilità nella divulgazione scientifica, ma anche la pericolosità di diffuse credenze popolari nei trattamenti.
Ivermectina: caratteristiche e utilizzo
L’ivermectina è un antiparassitario comunemente impiegato nel trattamento di diverse malattie parassitarie, come la strongiloidosi e l’oncocercosi, ma non ha alcun legame con la cura del cancro. La molecola ha ricevuto una certa attenzione durante la pandemia di Covid-19, quando alcuni gruppi no-vax hanno sostenuto la sua efficacia come cura alternativa per il virus. Tuttavia, le evidenze scientifiche convalidate hanno ripetutamente dimostrato che non ha effetti positivi nella cura della malattia infettiva.
È fondamentale chiarire che l’ivermectina è stata utilizzata in clinica per trattare patologie molto specifiche, e la sua applicazione come trattamento antitumorale è inesistente. Le recenti affermazioni di Gibson si distaccano enormemente dalle reali funzioni terapeutiche del farmaco, che è approvato per le infezioni causate da parassiti ma non per l’attività contro cellule tumorali.
Il dibattito scientifico riguardo all’ivermectina
La questione sollevata da Mel Gibson riflette un tema ricorrente nel dibattito sugli standard della medicina moderna: l’uso di farmaci al di fuori delle loro indicazioni approvate. Non ci sono evidenze scientifiche solide che suggeriscano che l’ivermectina possa fungere da trattamento efficace contro il cancro. I ricercatori hanno condotto studi volti a indagare i potenziali effetti antitumorali dell’ivermectina, ma i risultati non hanno mai dimostrato la fondatezza di tali applicazioni.
Nel contesto europeo, anche l’Agenzia Europea per i Medicinali ha sottolineato l’assenza di dati che supportino l’uso dell’ivermectina nel trattamento di infezioni virali, come il Covid-19 o, a maggior ragione, del cancro. È vitale che i pazienti e il pubblico generalista siano ben informati sulle effettive capacità e sui limiti di un prodotto farmaceutico, evitando di fare affidamento su storie aneddotiche che possono generare false speranze e, potenzialmente, danni alla salute.
Ultimo aggiornamento il 14 Gennaio 2025 da Sofia Greco