Le recenti decisioni commerciali dell’ex presidente statunitense Donald Trump continuano a scuotere i mercati globali, contribuendo a una crisi che si sta allargando. Questa mattina, le borse asiatiche hanno sperimentato crolli significativi, evidenziando un clima di tensione economica che si va intensificando. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina è tornata al centro dell’attenzione, e gli effetti sulle borse asiatiche sono subito visibili nei forti ribassi degli indici principali.
Giappone: il Nikkei segna perdite drastiche
In Giappone, l’indice Nikkei ha aperto la giornata con un calo pari a oltre l’8%, segnando uno dei peggiori risultati da lungo tempo. Anche l’indice Topix, che rappresenta una visione più ampia del mercato, ha registrato un ribasso superiore al 6,5% dopo un breve recupero iniziale. Questo crollo riflette non solo l’impatto immediato delle nuove tariffe statunitensi, ma anche il crescente pessimismo degli investitori sul futuro economico del paese, già provato da incertezze interne ed esterne.
Le conseguenze si fanno sentire non solo tra le grandi aziende giapponesi, ma anche tra le piccole e medie imprese, che si vedono costrette a fare i conti con costi maggiorati per l’importazione di beni in un mercato sempre più volatile. Gli analisti prevedono un periodo difficile per il Giappone, dato che gli investitori temono un’ulteriore escalation della tensione commerciale. Le aziende giapponesi, fortemente esposte alle esportazioni, devono ora rivedere le proprie strategie per adeguarsi a un contesto in rapida evoluzione.
Cina: l’impatto drammatico sui mercati cinesi
Dopo una giornata di festività , i mercati cinesi hanno riaperto con gravi perdite. Lo Shanghai Composite Index è stato scambiato in calo del 6,7%, mentre l’indice blue-chip CSI300 ha subito una perdita del 7,5%. Questo scenario è aggravato dalla reazione cinese alle nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti. Infatti, la decisione cinese di aumentare le tariffe su beni statunitensi al 34% ha suscitato forti preoccupazioni riguardo a un possibile inasprimento del conflitto commerciale, minacciando di compromettere ulteriormente la già delicata situazione economica globale.
A Hong Kong, la situazione non è più rosea, con l’indice Hang Seng che ha aperto in ribasso di oltre il 9%. In Corea del Sud, il Kospi ha mostrato un crollo pari a oltre il 4,8% subito dopo l’apertura. Queste perdite segnano un chiaro allarme per le borse asiatiche, le quali si trovano ora ad affrontare un periodo di instabilità crescente. Le previsioni a breve termine non sembrano favorevoli, con i mercati che temono ulteriore volatilità .
Gli effetti sui mercati globali: la crisi si allarga
L’andamento dei mercati asiatici è fortemente influenzato dai recenti avvenimenti a Wall Street, dove si è registrato un crollo significativo. I future sulle azioni statunitensi sono crollati dopo due sessioni di vendite che hanno portato alla perdita di oltre 5,4 trilioni di dollari di valore di mercato. Gli analisti notano che gli eventi di venerdì scorso, in cui le azioni statunitensi hanno evidenziato forti ribassi, sono stati principalmente innescati dalla reazione della Cina all’inasprimento delle tariffe.
Una situazione di tensione condivisa tra le due potenze economiche sta infatti scuotendo gli investitori, che vedono ulteriori rischi per l’economia globale. Le dichiarazioni di Trump non aiutano a mitigare questa tensione. Secondo quanto riferito dalla CNN, Trump ha affermato che “a volte bisogna prendere delle medicine per risolvere qualcosa”, suggerendo che i dazi sono una misura necessaria per garantire termini commerciali più favorevoli.
Il panorama si fa sempre più complesso, con le incertezze economiche che gettano una lunga ombra sulle prospettive di recupero. La crisi che ne deriva si riflette nei mercati globali, con stati d’animo degli investitori messi a dura prova. Con le basi di una possibile guerra commerciale sempre più solide, i mercati si preparano a una lunga battaglia.