Il 2025 segna una giornata difficile per i mercati europei, con i listini che registrano il maggior calo negli ultimi due mesi. Milano cerca di resistere, sostenuta dal rimbalzo del titolo St, ma le tensioni commerciali e le aspettative di un inasprimento delle politiche monetarie gettano ombre sulla ripresa economica. Gli investitori osservano attentamente le dichiarazioni politiche e le performance delle aziende in vista di importanti resoconti finanziari e decisioni strategiche che potrebbero influenzare i mercati.
Andamento del mercato: Milano cerca di contener si le perdite
La seduta di oggi ha visto una significativa flessione dei mercati europei, con il FTSE MIB di Milano che riesce a contenere le perdite allo 0,5%. Londra scende dello 0,62%, mentre le piazze di Parigi e Francoforte affrontano cali nettamente più consistenti, rispettivamente dell’1,17% e dell’1,8%. Gli investitori sono influenzati da nuove preoccupazioni riguardanti un possibile allentamento monetario non prolungato come inizialmente previsto. Questa instabilità è ulteriormente aggravata dalle recenti tensioni nella controversia commerciale con gli Stati Uniti, che pesano sull’umore del mercato e sulle aspettative di crescita.
Le pressioni globali si riflettono sulla borsa, con gli operatori che iniziano a monitorare attentamente le dichiarazioni di importanti figure politiche. Il clima di incertezza è palpabile tra gli investitori, spingendoli a riconsiderare le loro strategie in vista di ulteriori sviluppi. La performance di Milano, in rimbalzo rispetto ai suoi omologhi delle altre piazze europee, offre uno spaccato su come le singole aziende possono, in alcuni casi, operare indipendentemente dalle tendenze generali.
News dal fronte americano: le dichiarazioni di Trump sulle tariffe
Un elemento cruciale che ha influenzato i mercati oggi è la dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha annunciato l’intenzione di imporre tariffe del 25% sulle importazioni di automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici. Queste notizie hanno innestato ulteriore nervosismo sul mercato, colpendo in particolare il settore automotive europeo. Le conseguenze di questa manovra tariffaria potrebbero creare un terreno ancora più difficile per le aziende che già affrontano la concorrenza globale e le sfide legate alla fornitura.
Il mercato automobilistico si sente particolarmente vulnerabile a queste possibili nuove imposizioni, considerando l’attuale situazione economica. L’industria è ancora alle prese con le reperibilità delle materie prime e le difficoltà nella logistica, contesti che sono già stati ulteriormente aggravati dalle misure restrittive introdotte durante la pandemia. Nonostante le incertezze, alcune aziende stanno cercando di adattarsi, rivedendo le loro catene di approvvigionamento e cercando nuovi mercati nei quali espandere le loro operazioni.
Titoli in movimento: Recordati e St in primo piano
Nel contesto del mercato milanese, Recordati si distingue come il titolo peggiore, registrando un pesante calo del 6,76% con un valore di 55,85 euro. Questo declino è stato influenzato dalla necessità di allineare i valori con quelli del collocamento del 5% del capitale, avvenuto nella notte, il che ha generato preoccupazione tra gli investitori.
Dall’altra parte, St ha registrato un notevole rimbalzo, guadagnando il 7,92% e raggiungendo un prezzo di 24,95 euro. Questo incremento è stato alimentato da una raccomandazione di acquisto emessa da Jefferies, che ha alzato il prezzo obiettivo per il titolo a 34 euro, segnando un aumento del 47%. L’andamento di St evidenzia come le azioni possano reagire significativamente a notizie positive e a valutazioni ottimistiche, soprattutto in un contesto di incertezza economica generale.
Sul fronte delle altre aziende, Tim mostra un calo significativo del 1,93%, portandosi a 0,27 euro, mentre Poste segna un -1,85%, chiudendo a 14,6 euro. Entrambi i titoli sono sotto pressione in attesa dei risultati e dei piani che saranno presentati nei prossimi giorni. Al contrario, Leonardo si distingue con un incremento del 2,6%, arrivando a 35,91 euro, indicando un’interessante dinamica nel settore della difesa e della tecnologia.