Il Capodanno a Bologna si prepara a vivere un momento di grande intensità artistica e culturale con il debutto di Mercurio, un Vecchione d’artista creato da Fumettibrutti. Questa installazione, realizzata per dare il benvenuto al 2024, incarna i valori di diversità e inclusività attraverso una figura mitologica e simbolica in grado di coinvolgere tutti in un abbraccio festoso e riflessivo. La scelta di un’apparenza femminile e mitologica rappresenta un chiaro messaggio di speranza e progresso per la comunità bolognese.
La figura di Mercurio: un simbolo di inclusione
Il Vecchione rappresenta tradizionalmente un modo per esprimere il passaggio da un anno all’altro, ma Mercurio va oltre questo significato con la sua caratterizzazione unica. Con un aspetto rosa e lunghi capelli argentati, esprime una sensualità libera da stereotipi, rendendo omaggio alla lotta per i diritti di tutti i generi. Mercurio è progettato per appoggiarsi su un baule azzurro, il cui contenuto rimane celato, simboleggiando un futuro ancora da costruire ma promettente. Questa rappresentazione non è solo una celebrazione, ma anche un invito a riflettere sul cammino da percorrere verso una società più giusta e consapevole.
La scelta di un soggetto femminile in un’installazione così significativa si allinea con il crescente riconoscimento della necessità di ascoltare le voci e le esperienze di chi si è sentito escluso in passato. Mercurio diventa, quindi, un faro di speranza, un’entità che invita alla luce delle stelle, simbolo di orientamento e guida in un mondo complesso e sfaccettato.
La voce di Fumettibrutti e la sua comunità
Yole Signorelli, l’artista conosciuta con il nome d’arte Fumettibrutti, propone una vera e propria riflessione comunitaria attraverso la sua arte. “Ho cominciato a chiamare la mia community stelle perché la parola stessa non ha un genere,” afferma l’artista, evidenziando l’importanza di un linguaggio inclusivo. Attraverso questa opera, Fumettibrutti non solo crea un oggetto di bellezza ma intesse una narrazione che celebra la pluralità.
Le sue parole non si limitano a descrivere l’opera, ma assumono la forma di un potente messaggio di unità: “Quando dico ‘stelle, dobbiamo brillare di più’, lo dico anche in riferimento al fatto che, facendo luce insieme, siamo in grado di squarciare il buio.” Questo approccio incoraggia una partecipazione attiva del pubblico, invitando le persone a diventare parte di un cambiamento collettivo e consapevole.
Il sostegno delle istituzioni e il coinvolgimento cittadino
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, sottolinea l’importanza di temi pertinenti e attuali per il Vecchione, evidenziando che quest’opera rappresenta la volontà di affrontare questioni sociali importanti. “Ogni anno un artista interpreta il nostro Vecchione,” esprime Lepore, “e Fumettibrutti ha scelto un tema che invita la comunità alla riflessione.” Il Vecchione d’artista diviene, quindi, non solo un simbolo festoso ma anche un catalizzatore di dialogo.
Il programma per accogliere il nuovo anno è concepito per coinvolgere ogni cittadino, con iniziative che si estendono per due settimane in tutto il territorio bolognese. Le attività si svolgeranno non solo in piazza, ma anche in musei come Palazzo Pepoli, creando una rete di interconnessione culturale che abbraccia l’intera città. Tale approccio dimostra come l’arte possa fungere da leva per l’inclusione, l’educazione e la partecipazione civica.
L’arte delle Officine Contesto
La realizzazione pratica dell’opera è affidata a Officine Contesto, una ditta scenotecnica di Nonantola, che si occupa della creazione del Vecchione Mercurio. Grazie alla loro esperienza e competenza, questa figura artistica prenderà vita, animata da ali che saranno in grado di muoversi, aggiungendo un elemento di dinamismo all’intera installazione. Il lavoro delle Officine Contesto rappresenta una fusione di creatività e maestria artigiana, fondamentale per la riuscita di una proposta così ambiziosa.
Il Capodanno 2024 a Bologna si preannuncia, quindi, come un evento di grande rilevanza, in cui Mercurio non sarà solo un simbolo di festa ma anche un richiamo all’unità e alla riflessione su temi sociali. La comunità si prepara a vivere insieme questi momenti, connessi da arte e cultura.
Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Sara Gatti