Michele Placido presenta ‘Eterno Visionario’ all’Aquila: un legame profondo con la città

La proiezione di ‘Eterno Visionario’ di Michele Placido all’Aquila celebra Luigi Pirandello e riflette sul legame del regista con la città, evidenziando la sua rinascita post-sisma del 2009.
Michele Placido Presenta E28098Eter Michele Placido Presenta E28098Eter
Michele Placido presenta ‘Eterno Visionario’ all'Aquila: un legame profondo con la città - Gaeta.it

La proiezione del film ‘Eterno Visionario’, diretto da Michele Placido, ha attirato un grande numero di spettatori all’Aquila. Questa opera rappresenta non solo una dedica alla figura di Luigi Pirandello, ma anche un’importante occasione per riflettere sul rapporto del regista con la città, segnata da esperienze personali e professionali indimenticabili. L’evento ha richiamato l’attenzione sulla rinascita della città post-sisma del 2009, rendendo la serata ancora più significativa.

un legame speciale con l’Aquila

Michele Placido ha condiviso il suo profondo legame con l’Abruzzo e con l’Aquila, un luogo che ha significato molto per lui. Durante l’evento, il regista ha ricordato l’esperienza intensa vissuta dopo il terremoto del 2009. Le sue parole descrivono un tempo difficile, in cui lui e Paolo Sorrentino realizzarono un servizio per il giornale ‘Repubblica’ per documentare la devastazione e la sofferenza degli abitanti. “Tornare oggi e vedere la città rinascere è significativo,” ha affermato, evidenziando la trasformazione che ha attraversato il capoluogo abruzzese.

Oltre ai ricordi legati al passato, Placido ha parlato di un evento recente che lo ha legato nuovamente alla città: la celebrazione del matrimonio dell’amico e collaboratore Davide Cavuti, avvenuto presso la basilica di Collemaggio. L’accoglienza ricevuta durante quel giorno speciale è stata descritta con calore, riflettendo la connessione tra le persone e il senso di comunità che caratterizza l’Aquila.

il film ‘eterno visionario

Eterno Visionario’ ha avuto la sua presentazione ufficiale durante la Festa del Cinema di Roma, in occasione dei 90 anni dalla consegna del Premio Nobel a Pirandello. Questo film non è solo un omaggio alla straordinaria carriera dell’autore, ma rappresenta anche un’importante parte del percorso artistico di Placido stesso, cominciato presso l’Accademia d’Arte Drammatica. La produzione ha una forte componente teatrale, incentrata sulla figura di Marta Abba, giovane attrice che ha influenzato notevolmente l’opera di Pirandello, non solo sotto il profilo artistico, ma anche personale.

Nel corso della proiezione, l’attrice Federica Luna Vincenti, moglie di Placido, ha interpretato il ruolo di Marta Abba, portando sul grande schermo l’importanza di questa figura nella vita del drammaturgo. Placido ha descritto il film come una celebrazione dell’impatto universale del teatro di Pirandello, un modo per rendere omaggio a una figura centrale nella storia della letteratura italiana.

ricordi personali e dediche significative

Durante l’incontro con il pubblico al termine della proiezione, Michele Placido ha espresso un desiderio personale, rivelando che una delle sue più grandi delusioni è legata al fatto che il padre non ha mai potuto assistere alle sue recite. Questa riflessione ha aggiunto un tocco di intimità all’incontro, enfatizzando l’importanza delle radici familiari e il desiderio di condividere il proprio percorso artistico con i propri cari.

La serata ha perfettamente rispecchiato il tema del film: un’ode alla vita, al teatro e alle relazioni umane, dimostrando così che, anche in tempi difficili, la cultura rimane un punto di riferimento e di rinascita.

Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Armando Proietti

Change privacy settings