Microimprese italiane e povertà energetica: costi alle stelle nel 2024

Microimprese italiane e povertà energetica: costi alle stelle nel 2024

Le microimprese italiane, che costituiscono il 95% delle attività, affrontano un aumento del 164,7% dei costi energetici nel 2024, contribuendo alla crescente povertà energetica tra le famiglie.
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Microimprese italiane e povertà energetica: costi alle stelle nel 2024 - Gaeta.it

Le microimprese in Italia, che rappresentano il 95% delle attività economiche e il 42% degli occupati, affrontano un carico energetico gravoso. Nei primi sei mesi del 2024, il prezzo dell’energia per queste piccole realtà è salito a livelli superiori rispetto alle grandi aziende, con un aumento del 164,7%. Questa situazione non solo colpisce le imprese, ma ha ricadute anche sulle famiglie, contribuendo a un crescente numero di nuclei in povertà energetica.

L’andamento dei costi per le microimprese

Le recenti analisi condotte dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre hanno messo in luce l’aumento vertiginoso dei costi energetici. Per le microimprese, il prezzo dell’energia elettrica ha raggiunto un valore medio di 348,3 euro al MWh, un dato che evidenzia un divario significativo rispetto alle grandi aziende, dove il costo si attesta a 131,6 euro per MWh. Questa disparità di prezzo influisce pesantemente sui bilanci delle microimprese, costringendole a rivedere le proprie strategie operative e finanziarie.

Le piccole aziende, spesso caratterizzate da consumi energetici inferiori ai 20 MWh all’anno, non possono competere con le economie di scala delle grandi realtà. Di conseguenza, si trovano a dover affrontare non solo costi più elevati, ma anche minori possibilità di investimento in tecnologie verdi, che potrebbero ridurre il loro fabbisogno energetico.

Impatto sui nuclei familiari e povertà energetica

Un’altra conseguenza preoccupante di questi rincari energetici riguarda le famiglie italiane, sempre più numerose a vivere in condizioni di povertà energetica. Secondo le stime, nel 2023, circa 2,4 milioni di nuclei familiari, corrispondenti a 5,3 milioni di persone, hanno abitato in case con una scarsa salubrità. Queste abitazioni, infatti, spesso presentano riscaldamenti inadeguati d’inverno e pochi sistemi di raffrescamento d’estate. Le famiglie in difficoltà hanno accesso limitato ai principali elettrodomestici, aggravando ulteriormente la loro situazione.

Questo problema è particolarmente evidente nel Sud Italia, dove il fenomeno della povertà energetica risulta più acuto. Un rapporto della Cgia ha evidenziato che in Calabria, il 19,1% delle famiglie vive in queste condizioni precarie. Altri dati preoccupanti arrivano dalla Basilicata, dal Molise e dalla Puglia, in cui si segnalano percentuali simili. D’altro canto, regioni come il Lazio e il Friuli Venezia Giulia mostrano percentuali sensibilmente più basse, ma il problema resta rilevante in tutto il Paese.

Un confronto con l’Eurozona

Da un punto di vista comparativo, il costo dell’energia per le microimprese italiane è il più elevato dell’Eurozona. Nel primo semestre del 2024, il prezzo medio dell’energia in Italia era di 348,3 euro, rispetto ai 294 euro della media di 20 paesi monitorati. Le microimprese italiane pagano anche più delle loro omologhe in Germania, Francia e Spagna, con maggiorazioni rispettive del 5,8%, 38% e 43,2%. Questo divario si configura come un ulteriore ostacolo alla competitività delle piccole aziende italiane.

Nonostante i prezzi del gas e dell’energia elettrica abbiano subito un calo nel 2023, si è assistito a un trend di risalita già negli ultimi mesi del 2024. I valori medi di febbraio mostrano un incremento dei costi, con il gas che ha toccato i 54 euro per MWh e l’energia elettrica i 152 euro per MWh. Le percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente indicano crescite del 93% per il gas e del 73% per l’elettricità.

Il panorama attuale della povertà energetica e dei costi energetici mette in evidenza le sfide critiche che microimprese e famiglie affrontano. La risposta del governo e delle istituzioni sarà fondamentale per affrontare questa crisi che minaccia la stabilità economica di una larga parte della popolazione.

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