Milano commemora le vittime della deportazione nella Giornata della Memoria

Milano commemora le vittime della deportazione nella Giornata della Memoria

Il Giorno della Memoria a Milano commemora le vittime nazifasciste, sottolineando l’importanza di preservare la memoria storica e affrontare l’intolleranza contemporanea per un futuro più giusto.
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Milano commemora le vittime della deportazione nella Giornata della Memoria - Gaeta.it

Il Giorno della Memoria a Milano è una data che richiama l’attenzione su uno dei capitoli più oscuri della storia europea. Ogni anno, la città organizza commemorazioni per ricordare le vittime della deportazione nazifascista. Quest’anno, la cerimonia di deposizione delle corone si è svolta davanti all’ex albergo Regina, attuale sede di una banca, che durante la Seconda Guerra Mondiale ha ospitato il quartier generale delle SS a Milano, diventando un luogo di sofferenza e tortura per dissidenti, ebrei e partigiani.

Il significato del luogo

L’ex albergo Regina assume un’importanza simbolica profonda, in quanto rappresenta un passato di oppressione e ingiustizia. Presente all’evento, il presidente di Anpi Milano, Primo Minelli, ha espresso la gravità del significato di questo luogo. “Un triste luogo,” ha dichiarato Minelli, “che non deve essere dimenticato.” La volontà di mantenere viva la memoria è un richiamo forte a una responsabilità collettiva: “Da questo luogo dobbiamo fare tesoro della memoria affinché quello che è successo non avvenga più.” La gente presente ha potuto riflettere sull’importanza di preservare la memoria storica come legame tra le generazioni e monito per il futuro.

Riflessioni sulla memoria e l’intolleranza

Le commemorazioni non si limitano ad una mera celebrazione del passato; si configurano anche come un’occasione per riflettere su tematiche contemporanee. Il vice presidente della Comunità ebraica di Milano, Ilan Boni, ha sottolineato la difficile realtà odierna, evidenziando come episodi di intolleranza e antisemitismo siano purtroppo in aumento. “Viviamo un’epoca difficile, in cui ci sono episodi di intolleranza che troppo spesso sminuiamo come casi isolati,” ha osservato. Secondo Boni, questi episodi non sono semplici anomalie, ma rappresentano un fenomeno preoccupante alimentato dall’ignoranza. È fondamentale considerare questi dati non come meri incidenti, ma come campanelli d’allarme che richiedono attenzione e consapevolezza.

Il ruolo della memoria per le giovani generazioni

Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah, ha parlato dell’importanza di trasmettere la memoria storica ai giovani, un compito essenziale per impedire la ripetizione degli errori del passato. Riferendosi ai visitatori del Memoriale, che lo scorso anno hanno superato quota 120mila, Jarach ha ribadito come la memoria debba tradursi in un’iniziativa collettiva, priva di divisioni interne. “Usiamo le parole giuste e ritroviamo quella condivisione che abbiamo sempre avuto nel passato,” ha esortato. L’impegno a mantenere viva la memoria deve riguardare tutti, ed è fondamentale incanalare le energie in un’azione condivisa contro l’ignoranza e l’indifferenza.

Messaggi dalle istituzioni

Durante la cerimonia hanno preso parola anche esponenti delle istituzioni. L’assessore del Comune, Emmanuel Conte, ha menzionato il rispetto e l’affetto nei confronti di Liliana Segre, una figura emblematica della testimonianza sulla Shoah, sottolineando la gravità delle violenze verbali nei social network. Al contempo, l’assessore al Territorio della Regione Lombardia, Gianluca Comazzi, ha descritto l’ex albergo Regina come una delle pagine più drammatiche della storia di Milano. Questi interventi evidenziano il ruolo delle istituzioni nel preservare la memoria collettiva e nell’affrontare la lotta all’odio e alla discriminazione, facendo eco agli insegnamenti del passato.

L’evento di Milano, come molti altri nel mondo, rappresenta un’importante opportunità per riflettere su quanto la storia debba servirci da guida per costruire un futuro più giusto e inclusivo.

Ultimo aggiornamento il 27 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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