Milano: confermate le condanne a 14 anni per i responsabili dell’omicidio di Adrian Silva Yparraguirre

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Milano: confermate le condanne a 14 anni per i responsabili dell'omicidio di Adrian Silva Yparraguirre - Fonte: Ansa | Gaeta.it

Un recente verdetto della Corte d'Assise d'appello di Milano ha confermato le condanne a 14 anni di reclusione per tre uomini coinvolti nell'omicidio di Adrian Silva Yparraguirre, un peruviano di 38 anni. La vittima è stata assassinata durante un torneo di calcetto nel capoluogo lombardo nel maggio del 2021. Questo caso, che ha scosso la comunità locale e suscitato grande attenzione mediatica, è un triste esempio di come rivalità sportive possano degenerare in violenza estrema.

Dettagli sull'omicidio avvenuto durante un torneo di calcetto

Il contesto del crimine

Il tragico omicidio di Adrian Silva Yparraguirre si è consumato il 29 maggio 2021, in un centrale campo da calcetto di via del Ricordo a Milano. L'evento sportivo, un torneo amatoriale, ha visto la partecipazione di squadre composte da sostenitori di club calcistici peruviani. In particolare, la vittima era un affezionato sostenitore del club Universitario de Deportes, mentre gli imputati sostenevano la rivale Alianza Lima, una situazione che ha creato un terreno fertile per la violenza.

Durante il torneo, una lite improvvisa è scoppiata tra le due fazioni, alimentata da animosità calcistica. Nel corso di questo acceso scambio di accuse e insulti, Silva è stato colpito alle spalle e al torace con diverse coltellate, culminando in un colpo mortale al cuore, inflitto da un assalitore non ancora identificato. Questo delitto, avvenuto in un momento di apparente svago e divertimento, ha scatenato un diffuso sgomento nelle comunità locali e ha evidenziato i pericoli insiti nelle rivalità sportive.

Le indagini e il processo

Le indagini sono state avviate dalla Squadra mobile di Milano, coordinata dalla pubblica accusa del pm Marina Petruzzella. Le ricerche hanno portato all'arresto di tre uomini: Pablo Havier Gaya, Jean Carlo Cueva Herrera e Israel Jonathan Tordoya Isidro, tutti accusati di omicidio volontario in concorso. Le prove raccolte durante le indagini hanno convinto il giudice dell’udienza preliminare, Tiziana Gueli, a emettere le condanne a 14 anni di reclusione nei loro confronti.

Un quarto imputato è stato assolto per "non aver commesso il fatto" e altri due sono stati prosciolti durante l'udienza preliminare, dimostrando la complessità del caso e le difficoltà nell'attribuire responsabilità in un contesto di violenza collettiva.

Il verdetto e le dichiarazioni in aula

La sentenza della Corte d'Assise d'appello

La Corte d'Assise d'appello di Milano, presieduta dai giudici Caputo e Anelli, ha confermato le sentenze già emesse in primo grado, accogliendo la richiesta della Procura generale milanese, guidata da Francesca Nanni. La decisione di mantenere le condanne a 14 anni di reclusione per i tre imputati è stata motivata dalla gravità del fatto e dalla necessità di dissuadere comportamenti simili in futuro.

Il processo di appello ha portato alla ribalta anche rivelazioni interessanti, in particolare da parte di uno degli imputati, Tordoya Isidro. Durante l’udienza, egli ha presentato una dichiarazione contenente, a suo dire, il nome dell'esecutore materiale dell'omicidio. La procuratrice Nanni ha successivamente annunciato la decisione di trasmettere tale informazione in Procura, al fine di avviare ulteriori indagini.

Riflessioni sull'epilogo del caso

Il caso di Adrian Silva Yparraguirre serve da monito sulla fragilità degli equilibri sociali, in particolare in contesti legati allo sport. La violenza, scaturita da rivalità che dovrebbero rimanere sul campo e manifestarsi solo in termini di competizione sana, ha comportato conseguenze devastanti, rendendo orfano un uomo di 38 anni e lasciando un segno indelebile nelle vite di amici e familiari. La conferma delle condanne da parte della Corte d'Assise d'appello rappresenta non solo un atto di giustizia per ciò che è accaduto ma anche un messaggio forte e chiaro contro ogni forma di violenza legata allo sport.

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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