Milano contro il summit dell'estrema destra: il sindaco e il pd si oppongono

Milano contro il summit dell’estrema destra: il sindaco e il pd si oppongono

Milano si prepara a opporsi al “Remigration Summit” del 17 maggio 2025, con il sindaco Sala e il Partito Democratico che chiedono l’annullamento dell’evento ritenuto offensivo e divisivo.
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Milano contro il summit dell'estrema destra: il sindaco e il pd si oppongono - Gaeta.it

Il dibattito sul “Remigration Summit”, previsto a Milano il 17 maggio 2025, sta sollevando crescenti preoccupazioni tra le autorità locali. Il sindaco Giuseppe Sala ha dichiarato che non dispone di informazioni certe riguardo all’evento, ma ha espresso chiaramente la sua opposizione. Dall’altro lato, anche il Partito Democratico ha invitato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a intervenire per fermare il raduno, considerato offensivo per la storia della città.

La posizione del sindaco di milano

Giuseppe Sala, primo cittadino di Milano, ha chiarito la sua posizione sulla questione, affermando: “Il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia mi ha detto che non ha informazioni certe sulla presenza di questo Remigration Summit. In ogni caso, sono fermamente convinto che non debba tenersi proprio nella nostra città.” La dichiarazione del sindaco riflette un rifiuto netto alle manifestazioni di estrema destra, posizionando Milano come una città inclusiva e aperta. Durante le discussioni, Sala ha mostrato una certa preoccupazione riguardo al messaggio che l’evento potrebbe inviare, sottolineando l’importanza di proteggere i valori di accoglienza e tolleranza.

Le reazioni del partito democratico

Il Partito Democratico si unisce all’appello del sindaco, con i rappresentanti regionali Silvia Roggiani e Alessandro Capelli che hanno sottolineato l’importanza di impedire la realizzazione del summit. Roggiani ha evidenziato che “questo evento racchiude le ideologie più pericolose e xenofobe” e ha chiesto un’azione decisiva da parte del governo. La segretaria regionale ha presentato un’interrogazione parlamentare, con molteplici firme di altri deputati Pd, affinché venga ritirata l’autorizzazione per questo incontro. La posizione del Pd è chiara: si considera il raduno un affronto ai valori fondamentali di Milano e della sua comunità.

Un’opposizione attiva e le alternative

Il Partito Democratico sta pianificando una risposta attiva alla presenza dell’estrema destra in città. Alessandro Capelli ha annunciato una grande manifestazione in piazza, con due eventi in programma per celebrare la Festa della Liberazione. “Il 17 maggio sarà una giornata di reazione della città,” ha dichiarato Capelli, rimarcando l’importanza di una mobilitazione collettiva per difendere i principi democratici e pluralisti. La manifestazione punta a coinvolgere i cittadini, promuovendo una Milano che resti lontana dalle ideologie di odio e divisione.

Milano, nota per la sua apertura e diversità culturale, si trova nuovamente al centro di un’importante battaglia contro l’intolleranza. Mentre le autorità e le forze politiche che si oppongono a questo summit si uniscono, il futuro dell’evento rimane incerto. La situazione è in continua evoluzione, e tutti gli occhi sono puntati sulle prossime decisioni governative e le risposte della comunità.

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