Milano e la sicurezza dei ciclisti: un anno tragico e un aumento preoccupante degli incidenti mortali

Nel 2023, Milano ha registrato un aumento degli incidenti mortali tra ciclisti, con nove vittime, nonostante la riduzione generale degli incidenti stradali e l’espansione delle infrastrutture ciclabili.
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Milano e la sicurezza dei ciclisti: un anno tragico e un aumento preoccupante degli incidenti mortali - Gaeta.it

Nel 2023, Milano ha registrato un aumento significativo degli incidenti mortali tra i ciclisti, con ben nove vittime, dato che segna il punto più alto dal 2012. Questa statistica allarmante fa parte di un quadro più ampio che, negli ultimi dodici anni, ha visto un totale di 63 decessi di ciclisti in città, con una percentuale disarmante di oltre il 35% di questi eventi verificatisi solo nell’ultimo triennio. Un contesto che contrasta nettamente con la generale diminuzione degli incidenti stradali, evidenziando problematiche specifiche per la sicurezza degli utenti su due ruote.

La contraddizione dei dati sugli incidenti

Dal 2012, Milano ha visto una drastica riduzione degli incidenti complessivi, che sono diminuiti di circa 4.500 unità, passando da quasi 14.000 a numeri molto inferiori. In particolare, l’incidentalità legata agli automobilisti ha registrato un ridimensionamento significativo, con feriti reduci del 32% e del 28%. Tuttavia, nel settore ciclistico, la diminuzione degli incidenti è stata molto contenuta, pari solo al 17%. Questo scenario evidenzia un paradosso preoccupante: mentre il numero di incidenti stradali totali calano, la situazione dei ciclisti sembra subire una regressione rispetto agli sforzi compiuti.

La discrepanza nei dati solleva interrogativi su come le politiche di sicurezza stradale possano essere più efficaci e specifiche per garantire la protezione di tutti gli utenti della strada, in particolare quelli più vulnerabili come pedoni e ciclisti. Le dinamiche di traffico, le infrastrutture e il crescente utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto devono essere rivalutati con urgenza.

L’impatto delle politiche di sicurezza stradale

In risposta all’aumento degli incidenti stradali, Milano ha messo in atto una serie di politiche volte a potenziare la sicurezza stradale. L’implementazione di autovelox e la riduzione dei limiti di velocità nelle strade più trafficate hanno contribuito a limitare i dolori per gli automobilisti. Nonostante ciò, pedoni e ciclisti rimangono tra i gruppi più esposti al rischio nel contesto urbano, in particolare a seguito di un incremento del numero di ciclisti, catalizzato dall’esplosione degli ordini a domicilio durante la pandemia.

Questi rider, che passano ore sulle strade infrastrutturate, affrontano quotidianamente situazioni di rischio elevate, vista la loro costante esposizione alla circolazione automobilistica. Pertanto, anche se le politiche attuate abbiano avuto l’effetto di ridurre i sinistri per gli automobilisti, molti di questi interventi si sono rivelati insufficienti a tutelare adeguatamente le categorie più vulnerabili. Occorre quindi un’analisi approfondita e mirata per comprendere come migliorare ulteriormente la protezione di ciclisti e pedoni in un’epoca di crescente mobilità sostenibile.

L’espansione delle ciclabili a Milano

Milano ha conosciuto un’ampia espansione delle corsie ciclabili, passando da 137 chilometri nel 2015 a oltre 312 chilometri. Questa crescita riveste un’importanza fondamentale, in particolare per le piste ciclabili protette, che rappresentano una delle soluzioni per migliorare la sicurezza di chi utilizza la bicicletta. Tuttavia, nonostante questi sforzi, i dati attuali indicano che la situazione non è cambiata in modo sostanziale.

Molte delle nuove piste ciclabili non sono ancora sufficientemente protette, e alcune aree critiche continuano a presentarsi come pericolose per i ciclisti. Ad esempio, la nuova pista ciclabile in Corso Buenos Aires è un passo positivo, ma non basta a garantire la sicurezza su tutta la rete ciclabile. Sebbene il numero di ciclisti aumenti, l’inadeguatezza delle infrastrutture rende evidente che destare attenzione a queste problematiche è fondamentale, per assicurare un ambiente urbano che consenta un uso ottimale e sicuro della bicicletta.

Le osservazioni delle istituzioni locali

Le dichiarazioni del consigliere comunale Enrico Fedrighini evidenziano un paradosso allarmante: mentre il numero di incidenti mortali tra ciclisti sta aumentando, le azioni intraprese per migliorare le infrastrutture ciclistiche e introdurre ZONE 30 sono state ampiamente potenziate. Questo incremento, superiore al 700%, non sembra portare ai risultati sperati in termini di riduzione degli incidenti.

Le ragioni di questo fenomeno possono essere individuate nell’aumento del traffico privato e nella crescente congestione urbana, un’analisi sostenuta dai report mensili dell’Amat. Questa congestione non ha solo un impatto negativo sulla sicurezza dei ciclisti, ma compromette anche l’efficienza del trasporto pubblico, creando un quadro che richiede l’attenzione delle autorità locali. È quindi necessario un riesame delle strategie attuate affinché si possa implementare un modello di mobilità che tuteli la sicurezza di tutti gli utenti della strada, creando un contesto urbano più equilibrato e sostenibile.

Ultimo aggiornamento il 28 Settembre 2024 da Armando Proietti

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