Milano: ex galeotto stalkerizza nuovamente l'ex convivente a sole cinque ore dalla scarcerazione

Milano: ex galeotto stalkerizza nuovamente l’ex convivente a sole cinque ore dalla scarcerazione

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Milano: ex galeotto stalkerizza nuovamente l'ex convivente a sole cinque ore dalla scarcerazione - Gaeta.it

Un recente caso di stalking ha messo in allerta le autorità e suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica a Milano. Dopo cinque mesi di detenzione per atti persecutori e revenge porn, un uomo di 53 anni, originario della Turchia e fotografo, ha ricominciato immediatamente a perseguitare la sua ex compagna di 33 anni, nonostante le misure legali in atto. La vittima ha denunciato il suo ex per la seconda volta, evidenziando un sistema di protezione fragile nell’affrontare situazioni di violenza di genere.

La situazione legale e i reati contestati

Condanna per atti persecutori e revenge porn

Il 18 luglio, il tribunale ha condannato il 53enne, noto come Murat, a due anni di reclusione, con rito abbreviato, per atti persecutori e per la diffusione di contenuti intimi senza il consenso della ex compagna. Questa decisione, emessa da un giudice dell’udienza preliminare , ha preso in considerazione anche i cinque mesi di custodia cautelare già scontati dall’imputato nel carcere di Bergamo.

Successivamente alla scarcerazione, avvenuta a sole cinque ore dalla sentenza, Murat ha violato la protezione concessa dal tribunale, iniziando a contattare incessantemente la donna tramite diversi profili social imitati, nonché comunicando con i suoi amici. Le sue azioni hanno destato preoccupazione non solo per la vittima, ma anche per l’efficacia delle misure di protezione legali in tali circostanze.

Il ruolo delle istituzioni nella protezione delle vittime

Questo caso ha sollevato interrogativi sull’efficacia delle misure di protezione attuate dalle istituzioni di fronte a situazioni di stalking. La legge italiana prevede garanzie per tutelare le vittime, ma l’esperienza della donna mostra che ci sono limiti. La capacità delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario di garantire la sicurezza delle vittime è stata messa in discussione, rendendo necessaria una riflessione su come migliorare le procedure esistenti.

La testimonianza della vittima

L’angoscia vissuta dalla ex convivente

La vittima ha condiviso la sua esperienza, esprimendo un profondo senso di insicurezza e vulnerabilità. In una recente intervista al ‘Corriere della sera’, ha dichiarato: “Non mi sento tutelata. Dopo tutto quello che ho subito, lui ha continuato a tormentarmi, sia prima che durante il suo periodo in carcere.” Queste parole riassumono l’intensità dell’angoscia che ha vissuto, segnata da atti di intimidazione che si sono protratti nel tempo.

La donna ha cercato di allontanarsi fisicamente cambiando lavoro e città, ma i suoi sforzi sono stati vanificati dalla rapidità con cui Murat è riuscito a rintracciarla. Inoltre, l’ex compagno ha creato profili falsi sui social per contattarla e ha insultato la vittima tramite una falsa pagina di un giornale, ampliando così il campo di azione del suo comportamento persecutorio.

La ricerca di aiuto professionale

Di fronte alla sofferenza psicologica, la donna ha cercato supporto da uno psichiatra e ha ricevuto la vicinanza di amici e familiari. Tuttavia, ha espresso la frustrazione di non poter trovare un reale sollievo e protezione, sottolineando la precarietà della sua posizione.

Le implicazioni sociali del caso

Il dibattito sullo stalking e la gestione delle violenze di genere

Il caso ha messo in luce la necessità di un intervento più incisivo da parte delle autorità e della società civile nel combattere lo stalking e la violenza di genere. Un dibattito si sta sviluppando su come migliorare le leggi esistenti e rafforzare le misure di protezione per le vittime. La testimonianza della donna è un appello affinché le istituzioni si impegnino in modo più significativo per garantire sicurezza e giustizia a chi vive situazioni simili.

Stiamo assistendo a un crescente riconoscimento dell’importanza di affrontare la problematica dello stalking con la dovuta serietà, invitando alla riflessione e al cambiamento di paradigma per assicurare un ambiente più sicuro per tutti. La ricerca di una risposta concreta e tempestiva da parte delle istituzioni diventa fondamentale per affrontare casi simili e prevenire ulteriori atti di violenza.

Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2024 da Laura Rossi

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