Il legame tra cultura e innovazione si manifesta con il progetto “In scena”, una straordinaria iniziativa del Museo del Teatro alla Scala. Questo progetto nasce dalla sinergia tra l’amministrazione comunale di Milano, la Fondazione Teatro alla Scala, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e la generosa donazione proveniente da Fimesa – Famiglia Sordi. Al centro di questa collaborazione c’è la creazione di un’esposizione che celebra la straordinaria ingegneria teatrale e l’evoluzione delle tecniche sceniche.
Un palcoscenico che racconta la storia
La sezione “In scena” del museo offre l’opportunità unica di visitare un modulo del palcoscenico storico a ponti mobili, un pezzo di storia del Teatro alla Scala custodito con grande attenzione. Questo palcoscenico, realizzato nel 1938 su progetto dell’ingegnere Luigi Lorenzo Secchi, è un esempio di innovazione nel design teatrale. Secchi ha ricoperto anche il ruolo di conservatore della Scala dal 1932 fino al 1982, e la sua opera ha avuto un impatto duraturo sul mondo del teatro.
Il palcoscenico è progettato con un sistema idraulico all’avanguardia, realizzato dalle Officine Meccaniche Stigler di Milano, che ha permesso cambi di scena rapidi e sicuri, favorendo la realizzazione di produzioni complesse. Questo sistema è stato fondamentale per la messa in scena di numerosi spettacoli iconici, avvalendosi della presenza di direttori d’orchestra, cantanti e artisti di calibro mondiale. Nonostante le diverse difficoltà, inclusi i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, il palco del museo è riuscito a sopravvivere, testimoniando così la resilienza e la grandezza della tradizione teatrale milanese.
Un capolavoro di ingegneria e arte
Il manufatto in mostra, lungo sei metri e largo 2,40, rappresenta una parte significativa del progetto di riforma del teatro che ebbe inizio con la costruzione della nuova buca orchestrale. Questo progetto ha visto anche l’introduzione di innovazioni nell’illuminotecnica, ispirate dalle idee del poliedrico artista Mariano Fortuny. Grazie a queste evoluzioni, il palcoscenico a ponti mobili ha radicalmente trasformato l’allestimento degli spettacoli di opera, balletto e musica sinfonica.
La funzionalità del palcoscenico è stata mantenuta attiva dal 1938 fino al 2002, quando è stata effettuata una significativa fase di restauro e modernizzazione. Le tecnologie e i principi alla base della struttura concepita da Secchi continuano a influenzare le attuali pratiche artistiche al Teatro alla Scala. Infatti, l’attuale palcoscenico, inaugurato nel 2004 e progettato dall’ingegnere Franco Malgrande, deve parte della sua concezione ai modelli ispirati al lavoro di Secchi.
Il palcoscenico storico non solo rappresenta un pezzo d’arte e ingegneria, ma funge anche da documento vivente della storia culturale italiana. La sua presenza all’interno del museo consente di attivare un dialogo intergenerazionale, dove le nuove generazioni possono apprezzare non solo il risultato finale degli spettacoli, ma anche l’importante lavoro di progettazione e costruzione che si cela dietro l’arte del teatro.
La valorizzazione della cultura teatrale
Questo progetto non è solo una celebrazione della tradizione, ma anche un passo verso la valorizzazione e la diffusione della cultura teatrale. Il Museo del Teatro alla Scala si configura come un luogo di incontro per appassionati e studiosi, che possono approfittare di eventi e visite guidate per approfondire la conoscenza di un’arte che, oltre a intrattenere, educa e forma.
La collaborazione tra le istituzioni pubbliche e private evidenzia l’importanza di investire nella cultura, promuovendo così un futuro che rispetti le tradizioni artistiche, amplificando la loro rilevanza nel contesto contemporaneo. Continuando a mettere in risalto i capolavori della nostra storia teatrale, Milano si conferma come un centro culturale di primaria importanza, dove ogni visitatore può immergersi nella bellezza della scena.