Il monumento alle Cinque Giornate di Milano, dedicato all’insurrezione del 1848 contro l’occupazione austriaca, è al centro di un restauro che ha lo scopo di riportare alla luce la sua storicità e il suo significato per la città. Realizzato dallo scultore Giuseppe Grandi in un lungo arco di 13 anni, il monumento si erge maestoso in piazza Cinque Giornate, ma il tempo e le intemperie hanno causato problemi di degrado. Con l’avvio dei lavori di restauro nell’autunno scorso, nuove tecnologie hanno permesso di esaminare più a fondo non solo la struttura ma anche i resti storici associati a essa.
Le caratteristiche dell’opera e il significato storico
Il monumento, alto 23 metri, è un’opera complessa e simbolica. Rappresenta non solo le Cinque Giornate, ma anche la lotta per la libertà e l’autodeterminazione del popolo milanese. Il suo design evidenzia varie cromie, frutto di leghe metalliche diverse: l’obelisco è composto da una lega con una maggiore percentuale di rame, risultando più rossiccio, mentre le figure femminili che rappresentano le cinque giornate presentano una lega arricchita di stagno, conferendo loro un aspetto più chiaro e luminoso. Questo contrasto visivo non solo arricchisce l’estetica del monumento, ma racconta anche la storia e le emozioni dietro a questi eventi storici.
Le tecnologie moderne utilizzate durante il restauro, come le microcamere, hanno permesso di esplorare internamente la struttura, fornendo dati cruciali per la pianificazione dell’intervento. Gli specialisti dovranno affrontare problemi di infiltrazioni e condense che hanno compromesso la cripta, dove riposano i caduti delle Cinque Giornate. La presenza di umidità e di risalita del terrapieno ha reso necessario un lavoro meticoloso di recupero.
La cripta e il recupero degli resti scheletrici
Il restauro non si limita alla sola parte visiva del monumento, ma include anche un importante progetto di recupero dei resti scheletrici dei caduti. Questi resti sono stati oggetto di analisi da parte dell’Area Funebri del Comune di Milano, insieme con il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università Statale. Tale collaborazione mira a documentare la storia e l’identità di coloro che hanno perso la vita durante le Cinque Giornate.
Le spoglie dei caduti vennero inizialmente tumulate presso la Cripta dell’Annunciata in via Sforza, prima di essere trasferite nel monumento. Questo aspetto del restauro consente non solo di onorare i caduti, ma anche di approfondire la ricerca storica su questi eventi, offrendo un’opportunità unica per la comunità e gli studiosi.
Un’opera ambiziosa per la comunità milanese
Il progetto di restauro del monumento rappresenta un’importante iniziativa culturale e storica per Milano. L’assessora ai Servizi civici Gaia Romani ha sottolineato il valore e l’importanza di questo luogo per la cittadinanza milanese, evidenziando come il legame tra monumento e storia tocchi profondamente il cuore della comunità. Questo progetto non solo restituisce un simbolo di identità e memoria storica, ma serve anche a consolidare il legame tra le nuove generazioni e le loro radici culturali.
Il restauro, quindi, non è solo un intervento tecnico, ma anche un atto di riconoscimento e di rispetto verso le lotte del passato. L’entusiasmo attorno a questo lavoro riflette un desiderio collettivo di preservare la memoria storica di Milano, trasformando il monumento in un punto di unione e riflessione per tutti i milanesi.