Milano: il sindaco incontra le famiglie coinvolte in inchieste su cantieri bloccati

Milano: il sindaco incontra le famiglie coinvolte in inchieste su cantieri bloccati

Emergenza abitativa a Milano: 1.600 famiglie in attesa di case bloccate da inchieste legali. Il sindaco Sala si impegna a mantenere il dialogo per trovare soluzioni concrete e durature.
Milano3A il sindaco incontra le Milano3A il sindaco incontra le
Milano: il sindaco incontra le famiglie coinvolte in inchieste su cantieri bloccati - Gaeta.it

L’emergenza abitativa a Milano si arricchisce di un nuovo capitolo. Nelle ultime ore, un incontro ha avuto luogo tra il sindaco Giuseppe Sala e i rappresentanti del comitato “Famiglie sospese, vite in attesa”. Questo gruppo rappresenta circa 1.600 famiglie che, dopo aver investito risparmi significativi nell’acquisto di abitazioni, si trovano costrette ad attendere a causa del blocco dei cantieri. Queste situazioni sono alimentate da inchieste sulle pratiche urbanistiche riguardanti diversi progetti. Diverse aree della città, tra cui Lac, Scalo House, Park Towers, Piazza Aspromonte e Via Lepontina, stanno vivendo un immobilismo che ha costretto molte famiglie a una condizione di incertezza.

Le richieste del comitato

Durante l’incontro, Filippo Borsellino, portavoce del comitato, ha illustrato le necessità delle famiglie rappresentate. Il primo punto cruciale è la richiesta di un tavolo di lavoro in cui coinvolgere il Comune, la Procura e i costruttori. Borsellino ha messo in evidenza la necessità di avere un chiarimento sul numero totale delle famiglie coinvolte. Inoltre, ha sottolineato come alcune persone, che hanno acquistato case solo su carta, non siano comprese nella lista delle 1.625 famiglie segnalate, creando così una situazione di disguido. Questa richiesta è essenziale affinché le famiglie possano ottenere un supporto concreto e avere una visione chiara del panorama.

Il portavoce ha quindi sollecitato il governo a legiferare in favore di queste famiglie, in quanto si tratta di un problema sociale che va oltre le appartenenze politiche. “Serve una soluzione bipartisan,” ha affermato Borsellino, sottolineando come l’impatto delle attuali incertezze sia una questione di diritti civili e dignità.

La posizione del sindaco

Giuseppe Sala ha mostrato disponibilità verso le famiglie, dichiarando l’intenzione di mantenere aperto il dialogo per cercare di risolvere questa situazione complessa. “Ci sono i risparmi di una vita bloccati,” ha dichiarato il sindaco, evidenziando non solo il problema del ceto medio, ma anche quello delle famiglie a basso reddito. Questo aspetto evidenzia come l’emergenza non riguardi solo un gruppo ristretto, ma si estenda a una varietà di nuclei familiari che vivono a Milano.

Sala ha poi citato come alcuni progetti siano rimasti fermi per paura di incappare in irregolarità legali, allontanando ulteriormente la possibilità di bonificare il settore dell’edilizia. La questione non è solo economica; riguarda la stabilità e il futuro di tante persone e famiglie. “Noi famiglie siamo le uniche vittime di questa situazione,” ha ribadito Borsellino, aggiungendo che molte famiglie ignoravano la presenza di irregolarità nei progetti in cui avevano investito.

La dimensione del problema

Dal resoconto del comitato emerge che ci sono ulteriori 150 progetti a Milano che risultano bloccati, tutti in una situazione di “stallo” legata a inchieste legali in corso. Questo dato mette in luce un problema sistemico che interessa la città e la sua capacità di rispondere in modo efficace alle crescenti domande abitative. Il fermo di questi progetti non solo limita l’accesso a nuove case, ma rallenta anche l’economia locale e alimenta il crescente malcontento sociale.

L’auspicio delle famiglie è di rivedere gli interlocutori coinvolti per avviare un tavolo permanente che possa garantire un confronto continuo e propositivo, affinché la situazione possa finalmente sbloccarsi e le famiglie tornino a sperare in un futuro migliore, finalmente sicuro e stabile.

Change privacy settings
×