Milano: le multe per il divieto di fumo all'aperto rimangono sotto i riflettori

Milano: le multe per il divieto di fumo all’aperto rimangono sotto i riflettori

A Milano, il nuovo divieto di fumo all’aperto ha portato a sole 19 sanzioni nel 2025, sollevando dubbi sull’efficacia della misura e sulla necessità di campagne di sensibilizzazione.
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Milano: le multe per il divieto di fumo all'aperto rimangono sotto i riflettori - Gaeta.it

A Milano, il nuovo divieto di fumo all’aperto ha portato a 19 sanzioni dalla Polizia locale dall’inizio dell’anno fino al 3 febbraio. Il provvedimento mira a tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente, ma i risultati ottenuti finora sollevano interrogativi sulla sua efficacia e sul rispetto delle nuove norme.

Il contesto del divieto di fumo a Milano

Dal 1° gennaio 2025, Milano ha introdotto un divieto di fumo per le strade, rimanendo in linea con altre normative già esistenti che vietano il fumo alle fermate dei mezzi pubblici, nei parchi, nelle aree giochi, nei cimiteri e negli impianti sportivi. Questo nuovo regolamento è stato adottato con l’obiettivo di ridurre l’esposizione al fumo passivo e migliorare la qualità dell’aria nella città, che spesso è soggetta a livelli elevati di inquinamento atmosferico.

La misura si inserisce in un più ampio piano di salute pubblica, che mira a educare i cittadini sull’importanza di salvaguardare tanto il proprio benessere quanto quello degli altri. Nonostante l’intento, la reazione della popolazione e il numero esiguo di multe sollevano interrogativi. Infatti, la distanza di dieci metri da rispettare quando si fuma è stata violata in diverse occasioni, causando il maggior numero di sanzioni, seguite da infrazioni nelle aree dedicate ai bambini e alle fermate dei mezzi pubblici.

Analisi delle sanzioni e reazioni politiche

Analizzando le notifiche di violazione emesse, i dati rivelano che dodici sanzioni riguardano il mancato rispetto della distanza minima di sicurezza, mentre quattro multe si riferiscono a infrazioni nelle aree giochi per bambini e tre per fumatori sorpresi alle fermate dei mezzi pubblici. Questi numeri, ritenuti insoddisfacenti, hanno attirato l’attenzione da parte dei rappresentanti politici.

Il consigliere comunale dei Verdi, Carlo Monguzzi, ha espresso il proprio rammarico riguardo alla situazione, sottolineando che le sole sanzioni non bastano a far rispettare il regolamento. Monguzzi ha fatto presente che il fumo non solo danneggia la salute individuale, ma impatta anche sull’ambiente, contribuendo all’aumento dei livelli di PM10. Inoltre, il consigliere ha auspicato l’implementazione di una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini, con incontri diretti in luoghi frequentati.

Critiche e prospettive future

Il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, ha commentato con toni critici il fallimento della misura, etichettando la situazione come “un’ordinanza andata in fumo”. Secondo De Corato, la responsabilità di garantire il rispetto delle regole ricade sul sindaco di Milano, Giuseppe Sala, accusato di non aver saputo garantire adeguati controlli sul territorio. La presenza di polizia municipale nelle strade e una pianificazione costante di posti di blocco sono stati citati come elementi fondamentali per assicurare l’applicazione delle normative.

La vicenda si trasforma in uno spunto di riflessione sul ruolo delle istituzioni nell’applicazione delle leggi e sulla necessità di coniugare regole con azioni concrete. Il dibattito continua a coinvolgere non solo i rappresentanti politici, ma anche i cittadini, che stanno programmando iniziative per sensibilizzare e promuovere un’adozione più consapevole delle nuove norme.

Il futuro del divieto di fumo a Milano resta incerto, ma si profila l’importanza di attivare strategie comunicative efficaci e un intervento mirato da parte della Polizia locale. L’argomento non solo preoccupa per le sue implicazioni sanitarie, ma diventa anche un simbolo della lotta per un ambiente più sano e una città più vivibile.

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