MILANO: NESSUN REATO PER GALLI NELL'INCHIESTA SUI CONCORSI PILOTATI IN MEDICINA

MILANO: NESSUN REATO PER GALLI NELL’INCHIESTA SUI CONCORSI PILOTATI IN MEDICINA

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MILANO: NESSUN REATO PER GALLI NELL'INCHIESTA SUI CONCORSI PILOTATI IN MEDICINA - Gaeta.it

La vicenda giudiziaria che coinvolge Massimo Galli, noto infettivologo e ex primario dell’ospedale Sacco, si è conclusa con un verdetto di assoluzione da alcune accuse e una condanna legata a un falso. La decima sezione penale del Tribunale di Milano ha emesso la sentenza, mettendo fine al processo di primo grado nell’ambito dell’inchiesta sui presunti concorsi pilotati alla Facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano.

ASSOLUZIONE E CONDANNA PER GALLI

Massimo Galli è stato assolto dall’accusa di turbativa d’asta e abuso di ufficio, mentre è stato condannato a 1 anno e 4 mesi per falso a causa di un verbale con un orario non corretto. Il processo ha portato alla luce dettagli sulla gestione dei concorsi accademici, coinvolgendo anche Agostino Riva, collega di Galli.

COMMENTO DI GALLI E DEI SUOI DIFENSORI

Dopo la lettura del dispositivo, Massimo Galli ha commentato la situazione, evidenziando di essere stato condannato per una svista sull’orario e affermando di essere sereno e intenzionato a ricorrere in appello. I suoi difensori, Giacomo Gualtieri e Roberto Rigoni Stern, hanno sottolineato l’importanza dell’assoluzione dalle accuse più gravi. In particolare, il falso è stato definito “innocuo” e legato a un verbale che verrà distrutto su disposizione dei giudici.

REAZIONI E COMMENTI SUL VERDETTO

L’avvocato di Agostino Riva, Luca Troyer, ha dichiarato che l’assoluzione è stata pronunciata con la formula “perché il fatto non sussiste”. La questione dell’assegnazione del bando e la possibile presenza di anomalie sono state affrontate, indicando che la legge in vigore potrebbe influenzare ulteriori sviluppi del caso.

CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE

La sentenza emessa dal Tribunale di Milano pone fine a una fase del processo legale, ma apre la strada a possibili ricorsi e approfondimenti. Sarà fondamentale attendere le motivazioni della decisione, che verranno depositate tra 90 giorni, per comprendere appieno le ragioni dietro il verdetto emesso. La vicenda conferma l’importanza della trasparenza e della correttezza nelle procedure accademiche e mette in luce la complessità delle dinamiche legali che possono caratterizzare casi di tale portata.

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