Milano ha recentemente commemorato il poeta e saggista Franco Fortini con la scoperta di una targa, avvenuta esattamente trent’anni dopo la sua morte. Situata nel palazzo di via Legnano, dove Fortini visse per oltre tre decenni con la moglie Ruth Leiser, la targa rappresenta un omaggio alla vita e all’opera di un uomo che ha avuto un’importante influenza culturale. La cerimonia di commemorazione ha visto la partecipazione di diversi esponenti del mondo accademico e culturale, sottolineando l’eredità lasciata da Fortini nella capitale lombarda.
L’importanza di Franco Fortini per la cultura milanese
Franco Fortini, originario della Toscana, ha fatto di Milano la sua casa e la sua fonte d’ispirazione. Il suo lavoro ha riflettuto una profonda connessione con le tematiche sociali e politiche del suo tempo, affrontando questioni di giustizia e impegno civile. Durante la cerimonia, l’assessore alla Cultura di Milano, Tommaso Sacchi, ha evidenziato come l’opera di Fortini unisca la profondità lirica a un forte senso di intrasigenza civile. Sacchi ha definito Milano come un “luogo di lavoro, confronto e ispirazione” per il poeta, sottolineando come questa città ha rappresentato un punto cruciale nella sua formazione e nella sua poetica.
Fortini non si limitò a scrivere, ma si impegnò attivamente nel dialogo culturale, partecipando a dibattiti e incontri. La sua visione della letteratura come strumento di lotta contro le ingiustizie sociali ne ha fatto una figura centrale nel panorama della letteratura contemporanea. Durante l’evento, è stata rinnovata l’invito a rivedere le sue opere per decifrare meglio il presente e orientare il futuro, suggellando il legame tra il suo lavoro e le sfide attuali.
La cerimonia di scoperta della targa e gli interventi
La cerimonia di scoperta della targa ha raccolto diversi relatori, ognuno dei quali ha portato un contributo prezioso alla commemorazione. Luca Daino, professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano e rappresentante della Fondazione Franco Fortini, ha parlato del significato dell’opera fortiniana e del suo impatto sulle generazioni successive di scrittori e intellettuali.
Letizia Gozzini, che lavorò a lungo con Fortini, ha recitato una delle sue poesie più significative, “Se volessi un’altra volta”. Questo componimento, presente nel suo ultimo libro “Composita solvantur”, si presenta quasi come un messaggio di addio, una riflessione profonda sui temi dell’esistenza e della memoria. La lettura della poesia ha creato un’atmosfera di intimità e rispetto verso la figura di Fortini, evidenziando come la sua eredità letteraria continui a vivere nella cultura contemporanea.
L’evento ha rappresentato non solo un tributo a un grande poeta, ma anche un momento di riflessione comune su valori fondamentali come il dialogo e la ricerca della verità, che Fortini ha sempre sostenuto. La targa in via Legnano servirà come promemoria della sua importante eredità e come stimolo per le future generazioni a esplorare e approfondire il suo lavoro e i suoi ideali.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Sofia Greco