Il Duomo di Milano è stato il palcoscenico di una significativa cerimonia che ha visto la partecipazione di migliaia di alpini, sia in congedo che in servizio. Questi uomini e donne si sono riuniti per commemorare i soldati caduti, a prescindere dal contesto, onorando il loro sacrificio in un incontro che affonda le radici negli anni ’50. L’evento, che celebra la memoria e la solidarietà , è un appuntamento che ha acquisito un’importanza rilevante nel cuore della città e della sua popolazione.
La celebrazione e il significato della messa
L’evento si apre con l’alzabandiera che, come tradizione, è accompagnato dalle note della Fanfara della Brigata Taurinense. A questo momento istituzionale hanno partecipato figure di spicco come il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini , Sebastiano Favero, e il generale Michele Risi, comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito. La messa, celebrata in un’atmosfera di profonda commozione, ha visto la presenza delle autorità civili e militari, tra cui l’assessore regionale Romano La Russa. Questo raduno annuale non è solo un tributo ai caduti, ma testimonia anche l’importanza della memoria collettiva e dei legami che uniscono le generazioni di alpini, sempre pronti a ricordare chi ha sacrificato la propria vita.
L’impegno delle Truppe Alpine per il Paese
Il Generale Risi ha colto l’occasione per rimarcare l’importante lavoro svolto dai diecimila uomini e donne delle Truppe Alpine, che operano sia a livello nazionale che internazionale. L’impegno delle forze alpine si esplica in numerose missioni di sicurezza, destinate a garantire stabilità e sicurezza ai cittadini. Questo richiamo all’operato delle Truppe Alpine non solo valorizza il ruolo di queste unità all’interno delle forze armate, ma mette in luce anche l’attività di supporto a missioni umanitarie che spesso impegnano i soldati in contesti di conflitto e crisi.
Un gesto di omaggio al sacrario dei caduti
La cerimonia si è conclusa con un lungo corteo verso il sacrario dei Caduti Milanesi, un momento carico di significato simbolico. Qui, è stata deposta una corona d’alloro in segno di profondo rispetto e commemorazione. Gli onori militari sono stati resi dal 3/o Reggimento Alpini, rappresentando così un ulteriore tributo alla memoria di chi ha combattuto e non è tornato. Questo rituale non è solo una manifestazione di rispetto, ma anche un richiamo per le nuove generazioni a valorizzare i sacrifici compiuti in nome della libertà e della pace.
Ogni anno, questo evento riunisce alpini da diverse parti del Paese e oltre, evidenziando l’importanza della collettività e della condivisione dei valori di patrio onore e di fratellanza tra i suoi membri. La cerimonia rappresenta un momento unico di riflessione, ma anche un’opportunità per rinnovare l’impegno civico e sociale da parte degli alpini, attraverso azioni concrete nel tessuto della società .
Ultimo aggiornamento il 15 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina