Inquilini privilegiati e situazioni controverse
Il patrimonio immobiliare dell’ente Pio Albergo Trivulzio a Milano, che conta ben 1.248 alloggi tra la città e l’hinterland, ha destato scalpore per l’affitto agevolato a professionisti e personaggi noti. L’ente, guidato dal commissario Francesco Paolo Tronca, sta pianificando il trasferimento di questo vasto patrimonio in un fondo insieme a Invimit, al fine di ottimizzarne la redditività. Questa mossa è mirata a fronteggiare i debiti dell’ente, valutati in 26 milioni di euro, e a potenziare le attività socio-sanitarie.
Beppe Marotta, Pier Filippo Giuggioli, e Matteo Mangia sono solo alcuni dei nomi noti che affittano alloggi dell’ente a canoni molto vantaggiosi rispetto al reale valore di mercato. Molti di loro riscontrano canoni di locazione notevolmente inferiori rispetto alle valutazioni dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, a fronte di questi affitti agevolati, ci sono famiglie fragili che rischiano lo sfratto e che attendono protezione da parte delle istituzioni.
Proteste e controversie
I comitati degli inquilini hanno reagito alle pratiche di sfratto in corso, sottolineando la necessità di tutelare le famiglie vulnerabili. Il commissario Tronca ha promesso di posticipare le procedure di sfratto fino all’autunno, garantendo la protezione del 15% degli utenti più deboli. Tuttavia, sorgono polemiche riguardo ai canoni agevolati pagati da personaggi noti e società presso il Patrimonio Trivulzio.
Gestione passata e attuale sfida
Dopo lo scandalo di Affittopoli del 2011, dove emersero assegnazioni di alloggi a canone basso a personaggi di spicco, il Patrimonio Trivulzio ha cercato di riallineare le richieste di affitto al mercato milanese senza molto successo. La scelta di coinvolgere Invimit nella gestione del patrimonio immobiliare evidenzia la volontà di ottimizzare l’utilizzo di queste risorse e garantire una maggiore equità nella locazione degli alloggi.
Una storia contraddittoria
Da un’istituzione nota per la sua assistenza sociale, il Pio Albergo Trivulzio è stato coinvolto in diverse controversie nel corso degli anni, culminando con lo scandalo di Mani Pulite negli anni ’90. L’attuale situazione illustra una cornice di privilegi e controversie che sollevano interrogativi sulla gestione del patrimonio pubblico e sulla tutela delle fasce più vulnerabili della società.