Milano: sequestrato oltre 46 milioni a Dhl Express per frode fiscale e sfruttamento lavorativo

Milano: sequestrato oltre 46 milioni a Dhl Express per frode fiscale e sfruttamento lavorativo

La Procura di Milano sequestra 46,8 milioni a Dhl Express Italy per somministrazione illecita di manodopera e frodi fiscali, evidenziando gravi problematiche nel settore della logistica e dei trasporti.
Milano3A sequestrato oltre 46 m Milano3A sequestrato oltre 46 m
Milano: sequestrato oltre 46 milioni a Dhl Express per frode fiscale e sfruttamento lavorativo - Gaeta.it

Le recenti indagini condotte dalla Procura di Milano hanno portato a un sequestro preventivo d’urgenza di oltre 46,8 milioni di euro a carico di Dhl Express Italy srl, una delle principali società di logistica e trasporti del gruppo Dhl. Questa operazione fa parte di un’inchiesta più ampia sul fenomeno della somministrazione illecita di manodopera e sull’utilizzo di “serbatoi” di lavoratori, spesso impiegati in condizioni di sfruttamento. L’operazione ha coinvolto il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e ha avuto un’ampia risonanza, evidenziando un problema rilevante nel settore.

L’operazione della Guardia di Finanza

Nella mattinata di ieri, gli agenti della Guardia di Finanza, insieme a Carabinieri e funzionari dell’INPS, hanno fatto irruzione nelle sedi di Milano, Pomezia e Salerno di Dhl Express. Queste azioni mirano a svelare un sistema consolidato che potrebbe aver favorito pratiche di frode fiscale, legate principalmente alla falsificazione di fatture. L’operazione ha avuto un forte impatto, dato il valore del sequestro e le implicazioni legali che ne derivano per l’azienda.

L’indagine non è un episodio isolato, ma piuttosto parte di un contesto più ampio in cui la Procura di Milano ha intensificato gli sforzi contro le frode fiscali e lo sfruttamento dei lavoratori in vari segmenti del settore logistico. Le autorità hanno deciso di adottare misure rigorose per affrontare tali pratiche, che ledono i diritti dei lavoratori e distorcono la concorrenza nel mercato.

Precedenti indagini su Dhl

Questo non è il primo caso che coinvolge Dhl nella rete di indagini su frodi fiscali. Già nel giugno 2021, la stessa Procura ha sequestrato oltre 20 milioni di euro a Dhl Supply Chain Italy spa, altra divisione del colosso tedesco. In quella circostanza, l’inchiesta ha messo in luce un “sistema” caratterizzato da false fatture e cooperative fittizie, che assumevano formalmente i fattorini senza garantire i diritti lavorativi fondamentali, tra cui il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi.

Questa situazione ha suscitato l’attenzione anche per le pratiche di concorrenza sleale che ne derivano, evidenziando come le aziende che seguono modelli di business trasparenti possano trovarsi in svantaggio rispetto a quelle coinvolte in pratiche illecite. L’operato della Procura milanese mira quindi non solo a ripristinare la legalità, ma anche a tutelare i diritti dei lavoratori nel settore logistico, dove le dinamiche di mercato possono risultare particolarmente competitive e spesso non eque.

Le conseguenze per Dhl e il settore della logistica

Con il sequestro di oltre 46 milioni, Dhl si trova ora in una posizione difficile, costretta a fare fronte a un’inchiesta che potrebbe avere ripercussioni significative sulla propria reputazione e operatività. Questo caso suggerisce che il problema dello sfruttamento lavorativo nel settore logistico richiede attenzione e interventi da parte delle autorità. L’azione della Procura di Milano potrebbe fungere da monito per altre aziende che potrebbero essere tentate di adottare pratiche simili.

Il contesto attuale sta spingendo a una riflessione collettiva sulla legalità e sull’etica nel settore dei trasporti e della logistica, sollecitando aziende e istituzioni a garantire diritti e tutele ai lavoratori. L’attenzione crescente da parte delle autorità potrebbe portare a una revisione delle pratiche correnti, con la speranza di promuovere un ambiente lavorativo più equo e rispettoso delle normative vigenti.

Change privacy settings
×