Milano: udienza preliminare su presunti abusi edilizi alle Park Towers, respinta richiesta di giustizia riparativa

Milano: udienza preliminare su presunti abusi edilizi alle Park Towers, respinta richiesta di giustizia riparativa

Le udienze preliminari a Milano sui presunti abusi edilizi delle Park Towers coinvolgono dirigenti comunali e professionisti, con accuse di lottizzazione abusiva e falso, in un contesto di indagini urbanistiche.
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Milano: udienza preliminare su presunti abusi edilizi alle Park Towers, respinta richiesta di giustizia riparativa - Gaeta.it

L’articolo tratta delle recenti udienze preliminari a Milano riguardanti i presunti abusi edilizi legati alla costruzione delle Park Towers, situate in via Crescenzago 105. Nonostante le richieste del Sicet, sindacato inquilini, e di un cittadino canadese, la giudice Alessandra Di Fazio ha rifiutato di attivare un percorso di giustizia riparativa per i sei imputati coinvolti nel caso. Questi includono dirigenti comunali e professionisti del settore edilizio, e la questione si inserisce in un contesto di indagini sull’urbanistica milanese.

I dettagli del caso

L’udienza preliminare sui presunti illeciti urbanistici relativi alle Park Towers ha attirato l’attenzione per le figure coinvolte e il peso delle accuse. I sette piani degli edifici, che raggiungono altezze di 81, 59 e 10 metri con un totale di 113 appartamenti, sono a processo per presunti abusi edilizi, lottizzazione abusiva e falso. Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza ha condotto le indagini, portando alla luce un presunto sfruttamento delle normative urbanistiche da parte di diversi imputati, tra cui l’imprenditore Andrea Bezziccheri.

Bezziccheri, insieme all’architetto Sergio Francesco Maria Asti, e a tre dirigenti di Palazzo Marino, Carla Barone, Francesco Rosata e Maurizio De Luca, sono accusati di aver partecipato a una presunta operazione speculativa finalizzata a favorire un investitore privato. Carla Barone si ritrova anche indagata con una richiesta di misura interdittiva, già attuata contro Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione paesaggio, a cui sono stati concessi i domiciliari.

Accuse e difese

Dai dettagli emersi durante l’udienza, il pubblico ministero ha confermato la volontà di processare i sei arrestati. Durante l’udienza, Bezziccheri è stato ascoltato in aula e ha fornito la propria versione dei fatti. Il suo legale, Andrea Soliani, ha dichiarato che il suo assistito ha sempre operato nel rispetto delle normative e con totale trasparenza. Un’affermazione che presenta una difesa netta di fronte a gravi accuse di illicità. È un aspetto importante, considerando che il Comune è presente nel procedimento come parte offesa, ma non ha scelto di costituirsi parte civile, una decisione presa nelle udienze precedenti.

Le dichiarazioni in aula di Bezziccheri e degli altri avvocati difensori saranno vitali per il proseguo del caso. Infatti, si prevede una nuova udienza il 13 maggio, dove le difese avranno l’opportunità di presentare i loro argomenti. La situazione si complica ulteriormente considerando che a Milano sono già in corso altri processi legati a casi di abuso edilizio, evidenziando un inquietante pattern di presunti illeciti nel settore.

Implicazioni urbanistiche e future udienze

Il caso delle Park Towers rappresenta solo uno fra i tanti che al momento affliggono Milano, un contesto urbano in crescente tensione tra sviluppo edilizio e rispetto delle normative. Rimanere aggiornati su questo caso è fondamentale, in quanto potrebbe influenzare notevolmente le pratiche edilizie e le normative urbanistiche nella metropoli lombarda. I tre edifici in corso di valutazione non sono unici nel loro genere; altre situazioni simili, come il caso della Torre Milano di via Stresa e il cantiere di via Fauché, sono già sotto scrutinio, facendo emergere la necessità di un controllo più rigoroso sull’urbanistica cittadina.

I magistrati stanno perseguendo avvisi di garanzia con l’obiettivo di ridurre al minimo eventuali abusi futuri. La risposta della giustizia a casi come questo potrebbe segnare una nuova direzione nella gestione delle pratiche edilizie milanesi e nel contrasto alle irregolarità che danneggiano l’integrità e la sicurezza degli spazi urbani. Proseguendo, sarà fondamentale seguire l’evoluzione del caso non solo per comprendere le condanne eventualmente inflitte, ma anche per analizzare l’impatto che queste decisioni possono avere sul futuro dell’urbanistica milanese.

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