L’avvio del secondo mandato di Donald Trump alla presidenza degli Stati uniti ha segnato un periodo di forte volatilità per il mercato finanziario e i grandi patrimoni Usa. In poco meno di quattro mesi, miliardari tra i più influenti hanno visto oscillare in modo deciso le loro fortune personali, risentendo delle tensioni commerciali e delle politiche adottate dall’amministrazione. Questo quadro mostra chi ha subito cali consistenti e chi, al contrario, ha migliorato la propria posizione economica mentre il paese affronta scenari complessi.
Il mercato azionario e l’impatto sull’umore dei grandi investitori
Il mercato azionario americano ha vissuto una fase difficile con l’inizio del nuovo mandato Trump. L’S&P 500 e il Dow Jones Industrial Average sono scesi di quasi l’8%, segnando il peggior avvio d’anno degli ultimi cinquant’anni. La guerra commerciale con l’imposizione di dazi ha colpito molte aziende, producendo timori e incertezze negli investitori. È così che molti tra i più ricchi hanno visto erodersi quote significative del loro patrimonio. Elon Musk, ad esempio, ha perso oltre 45 miliardi di dollari, il calo più netto tra i miliardari Usa. Dopo diversi confronti via social con esponenti dell’amministrazione e l’annuncio del suo passo indietro da alcuni incarichi governativi, Musk ha riconcentrato i suoi sforzi su Tesla, il cui titolo è invece crollato del 33% per le preoccupazioni legate ai dazi e alle sue posizioni pubbliche meno popolari.
Perdite consistenti tra i giganti della tecnologia e sostenitori di trump
Non solo Musk ha perso ingenti somme: in totale, i circa 800 miliardari americani hanno visto sparire 300 miliardi da fine gennaio a oggi. Tra i più colpiti, oltre al patron di Tesla, spiccano Jeff Bezos , Sergey Brin e Mark Zuckerberg . Questi imprenditori, che presenziarono alla cerimonia d’insediamento, hanno accumulato perdite rispettive di 35, 26 e 22 miliardi. Anche altri importanti sostenitori dell’attuale presidente, come Larry Ellison di Oracle — coinvolto in un progetto infrastrutturale da 500 miliardi basato sull’intelligenza artificiale — e Stephen Schwarzman di Blackstone, hanno visto il loro patrimonio ridursi significativamente, rispettivamente di 28 miliardi e 11 miliardi. Le difficoltà di questi personaggi rispecchiano la turbolenza dei mercati e la pressione esercitata dalle nuove politiche doganali.
I miliardari che hanno tratto vantaggio dalle politiche trump
Non tutti i miliardari hanno subito cali nei primi tre mesi e mezzo del mandato Trump. Warren Buffett, noto per la sua prudenza, ha mantenuto solide riserve liquide, spingendo in alto le azioni di Berkshire Hathaway di circa il 13%. Questo incremento ha aggiunto quasi 20 miliardi al suo patrimonio. Altri esempi di crescita sono Peter Thiel e Alexander Karp, rispettivamente aumentati di quasi 5 e 3,6 miliardi grazie soprattutto ai contratti governativi per software e difesa. Le fortune dei tre figli di Sam Walton sono aumentate di almeno 3 miliardi ciascuno grazie alla crescita di Walmart dovuta al cambiamento delle abitudini di acquisto durante l’inflazione elevata. Anche Bill Gates ha registrato una crescita moderata, sostenuta da investimenti nel settore della gestione rifiuti e altre attività diversificate.
Il ruolo della presidenza trump nella variazione dei patrimoni personali
Il presidente Trump non ha evitato di vedere un calo personale nelle sue ricchezze durante questo periodo. La sua società Trump Media & Technology Group ha subito perdite che hanno fatto scendere il valore delle azioni del 35%, una flessione ben superiore rispetto ai mercati generali. Tra gli osservati speciali dello studio ovale durante un incontro del 9 aprile, Trump ha evidenziato dal vivo le fortune cresciute di Charles Schwab e Roger Penske. Anche se Schwab è oggi più ricco di pochi milioni rispetto alla fine della presidenza Biden, Penske ha subito una perdita superiore al miliardo da allora. Questi dati mostrano come anche i protagonisti legati all’amministrazione si trovino a confrontarsi con guadagni e perdite nei primi 100 giorni.
Classifica delle grandi perdite e guadagni tra i miliardari Usa
Tra i perdenti più rilevanti spiccano Steve Ballmer, ex ad di Microsoft, con 8,4 miliardi in meno; Stephen Schwarzman e Michael Dell . In cima a questa lista negativa, dopo Elon Musk, ci sono Jeff Bezos con quasi 35 miliardi in meno e Larry Ellison con oltre 28 miliardi persi. Sul fronte opposto si segnala la crescita dimostrata da Warren Buffett che ha aggiunto quasi 20 miliardi al suo patrimonio. Seguono Peter Thiel, Alexander Karp e i fratelli Walton, tutti con incrementi valutabili tra 3 e 5 miliardi. Bill Gates figura in positivo, grazie alla diversificazione delle sue partecipazioni azionarie. Questi numeri riflettono le tensioni e le sfide di un mercato in mezzo a cambiamenti politici ed economici.
L’analisi del patrimonio di questi miliardari fotografa un periodo di profonda incertezza che accompagna l’amministrazione Trump. Le strategie adottate tra dazi e politiche interne modificano continuamente il valore di aziende e investimenti. Gli sviluppi futuri sulla scena economica e politica statunitense terranno sotto osservazione l’andamento di queste fortune e le ripercussioni che arriveranno nei mesi a venire.