Minacce e attentato contro Borrelli: due coniugi sotto processo per metodi mafiosi a Napoli

Minacce e attentato contro Borrelli: due coniugi sotto processo per metodi mafiosi a Napoli

Minacce e attentato contro Bor Minacce e attentato contro Bor
Minacce e attentato contro Borrelli: due coniugi sotto processo per metodi mafiosi a Napoli - Gaeta.it

Le recenti vicende di cronaca che coinvolgono Francesco Emilio Borrelli, un deputato impegnato nella lotta contro le occupazioni abusive a Pizzofalcone, rivelano un quadro inquietante di intimidazioni e violenze legate al crimine organizzato. Nel 2022, Borrelli ha subito minacce dirette e un attentato che evidenziano i rischi connessi al suo impegno per la legalità e il ripristino dell’ordine pubblico nella città partenopea.

Le minacce in diretta televisiva

Nel mese di ottobre 2022, il deputato Borrelli è stato protagonista di una drammatica intervista televisiva nello studio del programma “Non è l’Arena”. Durante la trasmissione, una delle occupanti abusive di un immobile pubblico a Napoli lo ha minacciato apertamente, dichiarando che avrebbe potuto “venire sparato in faccia”. Questa intimidazione è stata trasmessa in diretta, esponendo ancora di più il clima di paura e violenza che circonda le problematiche legate agli alloggi abusivi.

Borrelli, noto per la sua battaglia contro le occupazioni illecite e la camorra, ha utilizzato il suo intervento in televisione per dare visibilità a questa grave emergenza, denunciando le attività illegali che coinvolgono gli immobili pubblici della città. In un contesto in cui il crimine organizzato esercita una forte influenza sulla vita quotidiana degli abitanti, la sua denuncia ha avuto un forte impatto, attirando l’attenzione sulle violazioni dei diritti civili degli innocenti.

L’attentato e le indagini

Dopo le minacce, la situazione è degenerata ulteriormente. Poche settimane dopo l’incidente televisivo, Borrelli è stato vittima di un attentato. Mentre si trovava nei pressi della sua abitazione, è stato investito da un motociclista. L’autore dell’aggressione, dopo averlo colpito, si è fermato a osservarlo minacciosamente, creando un clima di terrore. Fortunatamente, l’intervento di un tassista di passaggio ha evitato il peggio, mettendo in fuga l’aggressore.

Le indagini condotte dalla Polizia hanno rapidamente identificato l’aggressore come Stanislao Montagna, già conosciuto dalle forze dell’ordine e marito della donna che aveva minacciato Borrelli in televisione. Le forze dell’ordine hanno avviato un’operazione per chiarire la dinamica dell’attentato e il ruolo dei coniugi Montagna, rivelando un forte legame con le organizzazioni mafiose operanti nella regione.

Il processo ai coniugi Montagna

Attualmente, Stanislao Montagna e sua moglie, Caterina Amato, sono sotto processo per le gravissime accuse di minacce aggravate da finalità mafiose e per utilizzo di metodi camorristici nelle lesioni provocate a Borrelli. L’inchiesta, sul tavolo del pubblico ministero Celeste Carrano, pone in evidenza le modalità operative della camorra, che non esita a utilizzare la violenza per mantenere il controllo su aree urbane vulnerabili.

La prima udienza si terrà il prossimo 17 ottobre presso il Tribunale di Napoli, presieduta dal giudice Luca Della Ragione. In questa occasione, Borrelli si costituirà parte civile, assistito dagli avvocati Stefano Paparella e Pietro Marzano. La comparsa in aula è attesa con grande interesse, poiché rappresenta un momento cruciale nella lotta per la legalità nella città partenopea.

I portavoce regionali di Europa Verde, Rosario Visone e Agostino Galerio, hanno espresso il loro supporto e la speranza di pene severe per i coniugi Montagna, sottolineando come la gestione degli alloggi popolari sia spesso influenzata dai clan mafiosi e come il coraggio di Borrelli abbia dato voce a una realtà spesso ignorata.

Queste vicende evidenziano la difficile situazione che si trova ad affrontare chi lotta contro l’illegalità e la criminalità organizzata, mettendo in risalto la necessità di un sistema di protezione adeguato per chi denuncia.

Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 da Armando Proietti

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