Mistero a Cesena: la madre di Cristina Golinucci si oppone alla chiusura del caso dopo 32 anni

Mistero a Cesena: la madre di Cristina Golinucci si oppone alla chiusura del caso dopo 32 anni

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Cristina Golinucci

“Non si può smettere di cercare una figlia”: le parole di una madre dopo decenni di dolore e attesa

Il 1° settembre 1992, Cristina Golinucci, allora 21enne, scomparve misteriosamente da un parcheggio vicino al convento dei Cappuccini di Cesena. Oggi, 32 anni dopo, sua madre, Marisa Degli Angeli, 78 anni, continua a lottare contro l’archiviazione del caso e a chiedere verità per la sua amata figlia.

«Qualcuno ogni tanto mi dice: “Dopo 32 anni la cerchi ancora?”. Ma come si fa a non cercare una figlia…», confida Marisa, che non ha mai smesso di sperare di ritrovare Cristina. Se fosse ancora viva, Cristina avrebbe oggi 53 anni. Il dolore, però, non svanisce. «Il tempo non lenisce il dolore, non si può elaborare un lutto se non c’è un corpo su cui piangere», continua Marisa, ribadendo la sua incessante ricerca.

Una nuova testimonianza scuote il caso

Recentemente, una nuova svolta sembra ravvivare le speranze della famiglia Golinucci. L’avvocata Barbara Iannuccelli, che rappresenta la madre di Cristina, ha ricevuto una telefonata da una donna che potrebbe fornire una chiave importante per risolvere il mistero. La testimone ha raccontato che il padre, un anziano uomo ancora in vita, nel settembre del 1992 si trovava a raccogliere funghi nella zona di Mercato Saraceno, vicino Cesena.

L’uomo avrebbe visto arrivare un’auto guidata da un frate, accompagnato da una giovane donna. Dopo essere scesi dall’auto, il frate si sarebbe tolto la tonaca e si sarebbe incamminato nel bosco mano nella mano con la ragazza. Inoltre, un amico dello stesso uomo avrebbe trovato in quei giorni due sacchi neri maleodoranti nella stessa zona. La segnalazione fu fatta ai Carabinieri? E soprattutto, quella ragazza era Cristina?

Sospetti su un frate del convento

La descrizione del religioso coincide con quella di Padre Renato, conosciuto come Domenico Nigi, che viveva nel convento dei Cappuccini all’epoca della scomparsa. Un anno dopo, il frate lasciò il convento. Questa nuova testimonianza è fondamentale e, secondo l’avvocata Iannuccelli, merita ulteriori indagini.

La lotta di una madre: “Non mi arrendo”

L’udienza per decidere sull’archiviazione del caso, prevista per il 26 settembre, è stata rimandata per consentire di approfondire questi nuovi elementi. Marisa, però, è combattuta tra il desiderio di credere in nuove possibilità e il timore di rimanere delusa. «Il primo frate che ho incontrato quel giorno era proprio Padre Renato», racconta Marisa. «Mi disse che la macchina di Cristina era già lì alle 15. Dubitare di lui è difficile, ma devo farlo. Vedremo se questa nuova testimonianza sarà attendibile».

Nel frattempo, la famiglia Golinucci organizzerà delle ricerche con l’aiuto di cani molecolari nei boschi indicati dalla testimone. «Spero che le ricerche siano coordinate anche con quelle degli inquirenti», precisa l’avvocata Iannuccelli.

La forza di Marisa e la raccolta firme

Marisa non si arrende. Nonostante l’età e le difficoltà fisiche, continua a muoversi tra i vari paesi di Cesena, raccogliendo firme per opporsi alla chiusura del caso. «Non ho più la forza di muovermi facilmente, ma mi porterò dietro una sedia», racconta con determinazione. Insieme a lei ci sono la figlia Stefania e i suoi nipoti, che la sostengono in questa lunga battaglia per la verità.

La petizione lanciata su Change.org ha già raccolto circa 26mila firme, un segnale del grande sostegno che la comunità continua a dare alla famiglia Golinucci.

Omertà, depistaggi e il desiderio di verità

Dopo 32 anni, restano tanti i dubbi e i sospetti. «Dopo la riapertura del caso nel 2022, ho iniziato a dubitare anche di persone che facevano parte della nostra cerchia familiare», confessa Marisa. «Temo che qualcuno vicino a noi possa aver avuto una doppia faccia».

Nonostante i numerosi ostacoli e le richieste di archiviazione ricevute nel corso degli anni – ben dieci – Marisa non si arrende. «Non voglio vendetta, voglio solo trovare le ossa di mia figlia. La forza per continuare mi viene da Cristina, che mi diceva sempre di non avere paura e di non tacere mai».

In un mare di silenzi e depistaggi, Marisa Degli Angeli continua a lottare con una forza straordinaria, nella speranza che un giorno la verità su Cristina possa finalmente emergere.

Ultimo aggiornamento il 28 Settembre 2024 da Cristina Golinucci

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