In Friuli Venezia Giulia, l’attenzione sulla crisi del sistema sanitario è crescente. Numerosi cittadini si preparano a partecipare a una manifestazione che avrà luogo il 4 aprile a Trieste, con l’obiettivo di reclamare un potenziamento della sanità pubblica. Le preoccupazioni riguardano in particolare le liste d’attesa sempre più lunghe, la fuga di medici e personale sanitario dalle strutture locali, e il progressivo indebolimento dei servizi sanitari territoriali. Questi temi saranno al centro del corteo, che si snoderà per le strade della città, seguendo lo slogan “Il sistema pubblico deve essere rafforzato, non cancellato”.
Le motivazioni della mobilitazione
La manifestazione è stata organizzata dal Coordinamento salute Friuli Venezia Giulia insieme alla Cgil regionale. Durante la presentazione dell’iniziativa, Maria Grazia Cogliati Dezza, esponente del Coordinamento per la difesa della sanità triestina, ha denunciato una situazione drammatica: “Stiamo assistendo allo sfascio complessivo del sistema sanitario locale, regionale e nazionale”. Cogliati Dezza ha aggiunto che questa mobilitazione è un’azione per la salvaguardia della sanità non solo a Trieste, ma anche in altre zone della regione, dove sono emersi gruppi simili per difendere i servizi sanitari. La crisi più grave riguarda gli ospedali, che si trovano in difficoltà. Secondo la Cogliati Dezza, i pronto soccorso sono sovraccarichi e molti operatori stanno abbandonando il proprio posto di lavoro. “In modo metodico e sistematico è stato distrutto il sistema territoriale”, ha sottolineato, evidenziando come la situazione di Trieste sia particolarmente preoccupante.
Critiche alle scelte politiche
Michele Piga, segretario regionale della Cgil, ha apportato il suo contributo alla discussione, presentando tre punti chiave per il cambiamento del sistema sanitario: “C’è un assessore regionale che non condivide le scelte e che sta smontando la sanità pubblica”. Secondo Piga, è necessario un rafforzamento delle strutture territoriali, in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione. Le attuali politiche sanitarie sembrano danneggiare la relazione tra i servizi e i cittadini, rendendo indispensabile un ripensamento delle modalità di intervento. Inoltre, il sindacalista ha enfatizzato l’importanza di valorizzare il lavoro degli operatori della salute, promuovendo un intervento significativo sul fronte degli stipendi e predisponendo un piano straordinario di assunzioni, per colmare le lacune di personale.
La mobilitazione di Trieste rappresenta un’importante occasione di confronto e denuncia. Le sfide attuali del sistema sanitario richiedono un impegno collettivo per cercare soluzioni concrete. L’aspettativa è che la partecipazione attiva dei cittadini contribuisca a ribadire la necessità di servizi sanitari pubblici robusti e accessibili.