La Confederazione unitaria di base ha avviato una mobilitazione nazionale con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere la popolazione nella lotta contro il crescente numero di morti sul lavoro in Italia. L’iniziativa, che sottolinea la necessità di un intervento concreto, è rivolta in particolare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, considerato sensibile al tema della sicurezza lavorativa. La Cub invita tutti i partecipanti alle manifestazioni a portare con sé la Costituzione, enfatizzando l’importanza del primo articolo, che afferma il diritto al lavoro nel nostro ordinamento.
La denuncia della Cub sulla politica attuale
Un silenzio inaccettabile
Da decenni la Cub critica la mancanza di azioni significative da parte dei partiti politici, sia di destra che di sinistra, di fronte al fenomeno delle morti sul lavoro. Secondo l’organizzazione sindacale, le amministrazioni attuali e passate non hanno preso provvedimenti adeguati e, anzi, hanno approvato leggi che hanno contribuito alla precarizzazione del lavoro. Tra queste, la Legge Fornero e il Jobs Act sono citate come esempi chiave di normative che facilitano licenziamenti arbitrari, compromettendo i diritti e la sicurezza dei lavoratori.
Ogni anno, un numero crescente di incidenti sul lavoro si registra in tutto il Paese, con molte vittime e situazioni che richiedono interventi urgenti. L’aumento delle morti sul lavoro viene visto come un segnale di una crisi profonda che necessita di essere affrontata con una ristrutturazione delle politiche lavorative e di sicurezza.
L’appello alla responsabilitÃ
La Cub chiede un’attenzione particolare rafforzando le norme sui sub-appalti e aumentando le ispezioni nei luoghi di lavoro. Walter Montagnoli, segretario nazionale della Cub, sottolinea che la carenza di controlli adeguati, anche durante notti e festivi, contribuisce a un clima lavorativo insicuro, causando incidenti fatali. La richiesta di introdurre il reato di “omicidio sul lavoro” rappresenta un passo fondamentale per creare responsabilità giuridica nei confronti dei datori di lavoro.
Questa proposta, condivisa anche da altri sindacati, attende da tempo una risposta da parte del Parlamento italiano. L’inerzia legislativa viene considerata incomprensibile in un contesto dove la sicurezza e la vita dei lavoratori sono quotidianamente messi a rischio.
Manifestazioni e il messaggio di unitÃ
La Costituzione come simbolo di lotta
Le manifestazioni indette dalla Cub hanno un forte simbolismo. L’invito a portare con sé la Costituzione e in particolare l’articolo 1, che stabilisce il fondamentale diritto al lavoro, si propone di riunire i lavoratori di tutte le categorie attorno a un valore comune: la dignità e la protezione dei diritti lavorativi. Le proteste saranno un punto di partenza per una mobilitazione più ampia che mira ad unire diverse organizzazioni e cittadini in una battaglia contro l’inefficienza del sistema attuale.
Costruire un fronte comune
L’idea di costruire un fronte comune è cruciale in un momento storico in cui il tema della sicurezza sul lavoro è diventato sempre più centrale. Comunicare l’importanza di repubblica democratica fondata sul lavoro non è soltanto un compromesso filantropico, ma un appello urgente alla responsabilità collettiva. Solo attraverso la consapevolezza e la partecipazione attiva della società si può tentare di arginare un fenomeno che, se trascurato, continuerà a colpire i lavoratori, le loro famiglie e tutta la comunità .
Con tali iniziative, la Cub non solo denuncia la situazione attuale, ma propone un percorso di attivismo che richiede l’adesione di tutti per garantire un presente e un futuro più sicuro per il mondo del lavoro.