La garante dei detenuti della Regione Abruzzo, Monia Scalera, continua il suo programma di visite negli istituti penitenziari della regione per verificare le condizioni di detenzione e la qualità dei servizi offerti. Il suo ultimo sopralluogo si è svolto nel carcere di Sulmona, dove ha avuto l’opportunità di interagire direttamente con il personale e i detenuti, raccogliendo informazioni preziose sui problemi strutturali e operativi dell’istituto.
Condizioni critiche della struttura carceraria
Durante la visita, Scalera ha espresso preoccupazione riguardo alla situazione degli edifici più datati del carcere di Sulmona. Accompagnata dalla comandante Alessandra Costantini, ha sottolineato che le condizioni dei vecchi padiglioni sono oramai inadeguate ad accogliere i detenuti. Secondo le osservazioni fatte, le criticità strutturali riguardano vari aspetti, tra cui l’usura delle infrastrutture.
In particolare, la mancanza di docce e le infiltrazioni d’acqua sono problemi significativi che aggravano la vivibilità degli spazi, rendendo la detenzione un’esperienza difficoltosa. Anche le aree destinate agli agenti della Polizia penitenziaria non mostrano condizioni accettabili.
Scalera ha proposto un piano di ristrutturazione e manutenzione che preveda l’intervento nei padiglioni più obsoleti prima di considerare l’ingresso di nuovi detenuti. L’idea è quella di limitare l’afflusso di persone recluse per garantire che si possano eseguire i lavori necessari senza aumentare la pressione sulla già esistente popolazione carceraria di circa 450 detenuti, 140 dei quali si trovano in situazione di sovraffollamento.
Dialogo con il personale penitenziario
Il monitoraggio delle condizioni carcerarie da parte della garante non si è limitato alla situazione strutturale, ma ha anche incluso una valutazione delle condizioni lavorative del personale medico. Scalera ha visitato la sezione infermieristica dell’istituto, analizzando le difficoltà quotidiane che affrontano i medici e il personale sanitario. La garante ha posto l’accento sull’importanza di garantire un servizio sanitario efficiente e adeguato, sia per il personale della Polizia penitenziaria che per i detenuti stessi.
Scalera ha chiarito che il suo ruolo è finalizzato a tutelare i diritti di tutti coloro che operano e vivono all’interno del sistema penitenziario. Il dialogo con il personale è stato uno strumento fondamentale per comprendere le esigenze e le problematiche specifiche del carcere. Annunciando un ritorno previsto nel mese di febbraio, ha espresso l’intenzione di continuare a monitorare attivamente la situazione e promuovere un clima di collaborazione all’interno della struttura.
Confronto con la direzione e il sindacato
Durante il suo soggiorno presso l’istituto penitenziario di Sulmona, Scalera ha avuto un colloquio approfondito con il direttore Stefano Liberatore, il quale ha recentemente subito un’aggressione da parte di un detenuto. Questo episodio ha richiamato l’attenzione sulla sicurezza e sull’importanza di proteggere il personale che lavora all’interno del carcere. Scalera ha discusso anche con l’ispettore Mauro Nardella, vicesegretario del sindacato della Polizia penitenziaria, per ascoltare le sue preoccupazioni circa le difficoltà operative e le richieste di miglioramento.
La visita di Scalera rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza nel funzionamento degli istituti penitenziari, mettendo in luce le criticità ma anche le potenzialità di sviluppi futuri per una migliore gestione delle carceri e il rispetto dei diritti umani. La sua determinazione a ritornare e seguire da vicino le problematiche sollevate è sintomo di un impegno costante verso la tutela dei diritti dei detenuti e del personale penitenziario, nell’ottica di costruire un sistema più giusto e umano.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Laura Rossi