L’emergenza sanitarie legate ai virus continuano a destare preoccupazione in tutto il mondo. Il Friuli Venezia Giulia, attraverso il suo Servizio Sanitario Regionale, sta mantenendo alta l’attenzione sull’mpox, comunemente noto come vaiolo delle scimmie. A partire dal 2022, il monitoraggio dei casi ha portato a implementare una sinergia operativa con il Ministero della Salute, creando un sistema di raccolta dati integrato, fondamentale per affrontare questa malattia infettiva.
Monitoraggio dei casi di mpox in Friuli Venezia Giulia
Un sistema di raccolta dati efficace
Dal 2022, il Servizio Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia ha attuato misure di monitoraggio dei casi di mpox, intensificando l’attività di raccolta dati attraverso il sistema GMI, in collaborazione con il Ministero della Salute. Questo sistema consente un’analisi dettagliata dell’andamento epidemiologico della malattia, una pratica essenziale per garantire la sicurezza sanitaria della popolazione. L’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi, ha affermato che la situazione attuale appare sotto controllo e non si registrano criticità significative.
Analisi di laboratorio e sequenziamento genomico
I laboratori per le malattie infettive svolgono un ruolo cruciale in questa opera di monitoraggio. I test effettuati permettono l’identificazione precisa del virus e il sequenziamento genomico, che aiuta a differenziare i ceppi circolanti. Grazie a questa tecnologia avanzata, i sanitari sono in grado di tracciare l’evoluzione del virus e precisare quali varianti siano presenti nel territorio, un passo fondamentale per la predisposizione alle cure.
Pianificazione e prevenzione secondo l’OMS
Aumento del livello di allerta
Rispondendo alle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute, il sistema sanitario regionale ha attivato i Dipartimenti di prevenzione. Questo approccio ha visto un innalzamento del livello di allerta, rispondendo prontamente a eventuali focolai. Importante sottolineare che attualmente non risultano casi del nuovo ceppo CLade I di mpox in Friuli Venezia Giulia, che è noto per la sua aggressività .
La storia degli episodi in passato
Un breve richiamo storico ci porta al 2003, quando un focolaio di vaiolo delle scimmie si era manifestato negli Stati Uniti. Quelli furono casi di importazione, senza un’epidemia diffusa. La situazione ha assunto dimensioni globali nel 2022, quando l’OMS ha emesso uno stato di emergenza a causa dell’epidemia in corso in alcune nazioni dell’Africa centrale. Recentemente, il 14 agosto 2024, è stata nuovamente dichiarata un’emergenza mondiale. Questo contesto richiede massima attenzione e prevenzione continua.
Strategia vaccinale e risposta alle emergenze sanitarie
Disponibilità dei vaccini
Dal mese di agosto 2022, il Friuli Venezia Giulia ha reso disponibili vaccini anti mpox nei servizi vaccinali. Sono attualmente disponibili 107 fiale del vaccino IMVANEX e 23 fiale del vaccino JYNNEOS, risorse importantissime in caso di necessità . La Regione ha messo a disposizione una campagna informativa per diffondere la conoscenza e favorire la vaccinazione, suggerendo che le persone a rischio includano personale di laboratorio e individui con comportamenti a rischio.
Modalità di trasmissione e sintomi
Il virus dell’mpox presenta due ceppi, di cui uno più aggressivo, in grado di essere trasmesso anche tramite inalazione, mentre l’altro richiede contatti più ravvicinati con fluidi corporei o lesioni di un soggetto infetto. Le manifestazioni cliniche dell’mpox possono includere sintomi come febbre, dolori muscolari, linfonodi ingrossati e lesioni cutanee , con un decorso generalmente benigno in gran parte dei casi, che tende a risolversi spontaneamente in un arco di 2-4 settimane.
Il monitoraggio e le azioni preventive in atto rappresentano un baluardo per la salute pubblica nel Friuli Venezia Giulia.