La tragica notizia della morte dell’attrice Eleonora Giorgi, avvenuta il 3 marzo a causa di un tumore al pancreas, solleva un’importante discussione sulla malattia. Si tratta di uno dei tumori più aggressivi e difficili da trattare, per cui è fondamentale sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione. Secondo Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Associazione Italiana Oncologia Medica , fattori di rischio come il fumo, l’obesità e la scarsa attività fisica rivestono un ruolo cruciale nello sviluppo di questo tipo di cancro.
I fattori di rischio per il carcinoma pancreatico
Il carcinoma pancreatico è una malattia che, sebbene possa derivare anche da mutazioni genetiche come quelle dei geni BRCA1 e BRCA2, è fortemente influenzata da comportamenti e stili di vita. Massimo Di Maio, direttore dell’Oncologia Medica dell’ospedale Molinette di Torino, sottolinea che il fumare rappresenta il più evidente fattore di rischio per questo tipo di tumore. Le possibilità di sviluppare un carcinoma aumentano anche in presenza di obesità , bassa attività fisica e un consumo eccessivo di alcol. Uno stile alimentare carente di frutta e verdura fresche contribuisce ulteriormente a incrementare i rischi.
Non si deve sottovalutare l’importanza della prevenzione primaria. Secondo Di Maio, eliminare o ridurre i fattori di rischio potrebbe avere un impatto significativo sul numero di nuovi casi diagnosticati. Con circa il 90% dei casi non correlati a mutazioni genetiche, c’è ampio margine di intervento che coinvolge l’adozione di un nuovo stile di vita. Informare la popolazione sui comportamenti corretti diviene quindi vitale per contenere l’incidenza del tumore al pancreas.
La situazione attuale della diagnosi e mortalitÃ
Le statistiche sul carcinoma pancreatico sono allarmanti. Le morti per questa patologia si avvicinano a quelle delle nuove diagnosi, con 13.585 casi registrati nel 2024. La mortalità è drammaticamente alta, poiché molte persone sono diagnosticate quando la malattia è già avanzata. Di Maio evidenzia che, nonostante l’incidenza sia rilevante anche negli individui sotto i 50 anni, il rischio cresce considerevolmente dopo i 60 anni.
Una delle criticità principali nella lotta contro questa malattia è la mancanza di un test di screening specifico. La diagnosi tardiva è una delle cause principali della bassa aspettativa di vita a 5 anni dalla diagnosi. Purtroppo, la maggior parte dei pazienti non ha la possibilità di una guarigione completa, evidenziando una necessità urgente di miglioramenti nei metodi diagnostici e terapeutici.
Il panorama terapeutico contro il cancro del pancreas
Le opzioni terapeutiche per il tumore al pancreas esistono, ma non sono sempre efficaci. Di Maio osserva che questa malattia ha fatto meno progressi rispetto ad altre forme di cancro, sia in termini di sopravvivenza sia di qualità della vita. Le attuali terapie, tra cui la chemioterapia, spesso risultano poco efficaci a causa della resistenza del tumore ai trattamenti.
Questa resistenza e la difficoltà nel diagnosticare precocemente la malattia pongono sfide significative all’interno del campo oncologico. È evidente la necessità di ulteriori ricerche e sviluppo di nuove strategie terapeutiche. Nonostante l’intensificazione degli sforzi nella ricerca, la via da percorrere per migliorare le percentuali di successo nello trattamento del tumore al pancreas è ancora molto lunga, richiedendo un’attenzione costante e strategie innovative.
Sebbene la tragedia per la scomparsa di Eleonora Giorgi evidenzi la gravità di questa malattia, dobbiamo continuare a promuovere la consapevolezza e l’importanza della prevenzione. È fondamentale per tutelare la salute delle future generazioni e migliorare le chance di diagnosi precoce e trattamento efficace.