Morte di Alex Marangon: nuove rivelazioni sulle circostanze del decesso in un rituale sciamanico

Morte di Alex Marangon: nuove rivelazioni sulle circostanze del decesso in un rituale sciamanico

Il decesso di Alex Marangon, avvenuto dopo un rituale sciamanico, solleva interrogativi su possibili violenze e sulla gestione delle indagini, con familiari in cerca di risposte chiare.
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Morte di Alex Marangon: nuove rivelazioni sulle circostanze del decesso in un rituale sciamanico - Gaeta.it

Il misterioso decesso di Alex Marangon, il 25enne di Marcon , continua ad alimentare interrogativi e dubbi. La sua sparizione, avvenuta la notte tra il 28 e il 29 luglio 2024 in seguito a un rituale sciamanico, ha portato a una serie di indagini che hanno sollevato questioni sulle cause della sua morte. All’interno di questo contesto, la perizia dello specialista Alberto Furlanetto aggiunge nuovi elementi, suggerendo che il ragazzo abbia potuto subire violenze prima di cadere da un’altezza di oltre dieci metri, sul greto del fiume Piave, nei pressi dell’abbazia di Santa Bona a Vidor .

La dinamica dei fatti e il ritrovamento del corpo

Secondo quanto emerso dalla ricostruzione degli investigatori, Alex potrebbe essere stato aggredito prima di cadere. Gli autori della perizia hanno puntato l’attenzione su possibili traumi al volto e al torace, che avrebbero preceduto la sua caduta fatale. Il corpo del giovane è stato rinvenuto sull’alveo ghiaioso del fiume, in una zona non lontana dal luogo in cui si sospetta sia precipitato.

Questa tesi, però, ha trovato scetticismo tra i familiari e i amici di Alex, che non credono a un incidente avvenuto senza che ci fosse intervenuta un’aggressione. In quella fatidica serata, circa trenta persone si erano riunite presso l’abbazia, un edificio storico messo a disposizione per eventi particolari. Durante la cerimonia, che prevedeva pratiche spirituali, si presume sia stata consumata un numero significativo di sostanze stupefacenti, comprese piante allucinogene, la cui origine rimane ancora da accertare.

Tra i partecipanti al rito erano presenti anche due colombiani, Jhonni Benavides e Sebastian Castillo, definiti ‘curanderos’, esperti nelle pratiche sciamaniche. Sorprendentemente, né Benavides né Castillo risultano registrati come persone informate sui fatti durante le indagini, sollevando ulteriori interrogativi sulle circostanze che hanno portato alla scomparsa di Alex.

Le indagini e le testimonianze raccolte

Le indagini hanno cercato di fare chiarezza sui momenti successivi alla scomparsa del giovane. Secondo le testimonianze, Marangon è stato visto allontanarsi verso una zona boscosa, ma non ha mai fatto ritorno. I compagni di rito hanno avviato ricerche, armati di torce, senza però ottenere risultati. Questo solleva interrogativi sull’efficacia delle procedure messe in atto nel corso della serata.

Un aspetto particolarmente discusso riguarda i risultati dell’autopsia, che ha indicato i traumi riportati da Alex, come cause dirette della morte. Non ci sarebbero stati segni di annegamento, nonostante il carattere torrentizio delle acque del fiume in quel periodo dell’anno. In molte fasi delle indagini ci si è interrogati se fosse mai esistita la possibilità di un gesto volontario da parte di Alex, ma la questione rimane aperta.

I dubbi sulla gestione delle indagini

Con il passare dei mesi, le domande poste dai familiari di Alex aumentano. Stefano Tigani, uno degli avvocati della famiglia, ha espresso forti preoccupazioni in merito a una lettura delle evidenze che potrebbe essere ritenuta affrettata. La sua critica si è concentrata sulla possibilità che i segni non ritrovati sui rami e sulle foglie intorno al luogo della caduta possano suggerire che il corpo di Alex sia stato posizionato lì solo dopo l’incidente.

L’avvocato ha chiesto un’analisi più approfondita su come il corpo sia rimasto privo di segni di impatto e ha sottolineato come le condizioni in cui è stato trovato sollevino interrogativi sull’efficacia delle operazioni di recupero. Le famiglie meritano risposte chiare e precise, e domandano un accesso ai risultati delle indagini.

La tragica fine di Alex Marangon rappresenta non solo un caso di cronaca nera ma anche un’opportunità per interrogarsi su come la giustizia gestisce situazioni complesse come questa, rendendo essenziale ogni chiarimento sulle circostanze di una morte che continua a suscitare dolore e incertezze.

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