Morte di Leonardo Lamma: la Procura chiede chiarezza sulla rimozione del dosso a Corso Francia

La morte di Leonardo Lamma a Corso Francia riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale, con indagini in corso sulla rimozione sospetta di un dosso stradale avvenuta dopo l’incidente.
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Morte di Leonardo Lamma: la Procura chiede chiarezza sulla rimozione del dosso a Corso Francia - Gaeta.it

La tragica morte di Leonardo Lamma a Corso Francia riaccende i riflettori su un caso che continua a suscitare interrogativi e richieste di chiarezza. La Procura di Roma ha respinto per la terza volta la richiesta di archiviazione riguardante il suo incidente mortale. Un aspetto centrale sulle indagini riguarda la rimozione improvvisa di un dosso stradale, avvenuta solo poche ore dopo l’incidente. Questo articolo esplorerà i dettagli della vicenda, le indagini in corso e le implicazioni per la sicurezza stradale.

Un incidente fatale e la rimozione del dosso

Il 7 aprile 2022, una serata che avrebbe dovuto essere come tante altre, è diventata tragica per la famiglia di Leonardo Lamma, giovane vittima di un incidente stradale avvenuto a Corso Francia. La Procura si interroga sulla tempestività della rimozione del dosso che, secondo le ricostruzioni, sarebbe stato un fattore determinante nell’incidente. Il dosso era presente in quella zona e avrebbe potuto contribuire a evitare che lo scooter di Lamma schiantasse contro lo spartitraffico. La decisione di rimuoverlo poche ore dopo l’incidente solleva interrogativi. Perché è stata effettuata questa operazione proprio quella sera? A questa domanda cerca risposte la Procura, che ha avviato ulteriori indagini per far luce sull’accaduto.

In particolare, la gip ha sollecitato un chiarimento rispetto alle motivazioni che hanno portato alla rimozione del dosso. In aggiunta, i lavori di asfaltatura programmati da Acea, che avrebbero dovuto avviarsi sei giorni prima dell’incidente, non possono giustificare un intervento così tempestivo. I legali della famiglia Lamma contestano anche il fatto che il tratto di strada non sia stato messo sotto sequestro per consentire un’analisi approfondita della scena dell’incidente. Alcune foto scattate da passanti e familiari della vittima rappresentano l’unica documentazione disponibile al momento.

I lavori di ristrutturazione e le indagini in corso

Dallo sviluppo delle indagini emerge come la questione della sicurezza stradale sia di primaria importanza. Gli indagati, tra cui dirigenti di Acea, sostengono che l’asfaltatura di quel tratto fosse prevista da giorni, ma la gip ha sottolineato che l’esecuzione dei lavori non avrebbe dovuto avvenire fino a quando non fosse stata completata l’analisi del luogo dell’incidente. La temporaneità delle opere stradali, anche se pianificate, deve tenere in considerazione le esigenze di sicurezza in situazioni del genere.

La gip ha anche messo in discussione il ruolo del consulente tecnico coinvolto nelle indagini. Questo ex collega degli agenti della polizia locale che hanno gestito i rilievi del sinistro è stato oggetto di richiesta di allontanamento. L’intento è di garantire che le indagini siano condotte senza alcuna interferenza, garantendo così l’integrità del processo.

Con il quadro attuale definito come “nebuloso”, la giustizia si muove verso il rinnovo delle indagini per un periodo di altri sei mesi. Durante questa fase, saranno ascoltati figure di spicco come l’assessora ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, e il presidente del XV Municipio, Daniele Torquati. Questi testimonianze si uniranno ad altre informazioni chiave sull’interruzione dei lavori di manutenzione della tubatura avvenuti nei giorni precedenti al triste incidente.

Riflessioni sulla sicurezza stradale e responsabilità istituzionali

La morte di Leonardo Lamma è un triste promemoria delle sfide che affrontiamo in materia di sicurezza stradale. Gli eventi che hanno preceduto e seguito l’incidente fanno emergere questioni rilevanti su come vengano affrontate le manutenzioni stradali e come le decisioni istituzionali possano avere effetti diretti sulla vita delle persone.

È fondamentale che le autorità locali, come il Comune di Roma e la Regione Lazio, assumano un ruolo attivo nella riforma delle pratiche di lavoro e di sicurezza. Ogni perdita di vita umana è inaccettabile, e la comunità ha il diritto di sapere che le strade siano sicure e che non vi sia alcun margine di errore dovuto a negligenza o scelte inadeguate.

In attesa di ulteriori sviluppi, la situazione rimane delicata e proposta una revisione delle procedure di sicurezza. Una maggiore attenzione da parte delle istituzioni può contribuire a prevenire eventi simili in futuro e a garantire giustizia per le vittime e le loro famiglie.

Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Armando Proietti

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