Marisa Bacchioni, madre di Marco Soracco, commercialista accusato in un caso di omicidio che risale a quasi trent’anni fa, non sarà in grado di partecipare al processo in corso. Secondo il legale di Bacchioni, Andrea Vernazza, la novantenne presenta “gravi problemi di salute” e una consulenza psichiatrica conferma che non ha la capacità di affrontare il giudizio. Questo sviluppo aggiunge un ulteriore strato di complessità a un caso che coinvolge l’omicidio di Nada Cella, segretaria del commercialista, avvenuto il 6 maggio 1996 all’interno dello studio professionale di Chiavari.
Dettagli sullo stato di salute di Marisa Bacchioni
L’avvocato Vernazza ha presentato un’istanza che è stata accompagnata da una consulenza da parte dello psichiatra Marco Lagazzi. Il medico ha attestato che la madre di Soracco ha “gravi problemi cognitivi”, quindi non sarebbe in grado di partecipare attivamente al processo. Questo rende la sua posizione particolarmente delicata poiché, con l’avanzare dell’età, emergono complicazioni che impediscono un’adeguata difesa legale. La possibilità di stralciare la sua posizione dal processo è ora sul tavolo del giudice, che potrebbe anche richiedere una perizia ulteriore. Tuttavia, l’ipotesi di una sospensione totale del processo appare remota.
La questione degli imputati e lo stato del processo
La vicenda ruota attorno a tre imputati: l’ex insegnante Anna Lucia Cecere, accusata di essere l’assassina, e il commercialista Soracco insieme a sua madre, accusati di favoreggiamento. Il caso ha assunto una dimensione ancora più complessa quando, a marzo, la giudice Angela Nutini aveva prosciolto Cecere, ritenendo che le prove presentate dalla procura fossero solo “sospetti”. La giudice ha anche affermato che questi sospetti non giustificano una “ragionevole previsione di condanna”, in linea con le indicazioni della riforma Cartabia. Anche Soracco e Bacchioni erano stati prosciolti dall’accusa di favoreggiamento e false dichiarazioni, sebbene quest’ultima accusa sia ora stata stralciata dal presidente del tribunale Massimo Cusatti.
Ripercussioni sulla riapertura del caso e le nuove indagini
Il fascicolo è stato riaperto nel 2021 grazie a una revisione degli atti da parte della criminologa Antonella Delfino Pesce e dall’avvocata della famiglia Cella, Sabrina Franzone. La vicenda ha suscitato un rinnovato interesse, spingendo la PM Gabriella Dotto a riassegnare il caso alla squadra mobile. Il delitto, secondo l’accusa, è stato caratterizzato da motivi impulsivi, con Cecere che avrebbe agito per sostituire Cella sia nel lavoro che nella vita privata del commercialista. Soracco e Bacchioni, per ora, risultano tutti e due non colpevoli delle accuse che pendono su di loro, ma la loro situazione rimane precaria poiché la loro innocenza è ancora un tema in discussione.
Nel complesso, il processo per l’omicidio di Nada Cella continua a generare attenzione per le sue origini drammatiche e le complicazioni legali in corso, tra cui lo stato di salute di Marisa Bacchioni, che solleva interrogativi su come questo impatti il processo e sulle responsabilità legali di ognuno degli imputati.