Morto Walter Pedullà: addio a un gigante della letteratura italiana

Morto Walter Pedullà: addio a un gigante della letteratura italiana

Walter Pedullà, illustre critico e saggista italiano, è scomparso a 94 anni. La sua carriera accademica e i suoi contributi alla letteratura del Novecento lasciano un’eredità duratura nel panorama culturale.
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Morto Walter Pedullà: addio a un gigante della letteratura italiana - Gaeta.it

La letteratura italiana piange la scomparsa di Walter Pedullà, illustre saggista e critico, morto a 94 anni nella sua casa di Roma la sera del 26 dicembre. Celebre per il suo approccio intellettuale militante e la sua lunga carriera accademica, Pedullà ha avuto un ruolo fondamentale nella critica letteraria del Novecento. La sua morte, avvenuta dopo una lunga malattia, è stata confermata dalla famiglia alla fondazione Adnkronos, suscitando grande commozione nel mondo della cultura.

La carriera accademica di Pedullà

Walter Pedullà nacque a Siderno, in Calabria, il 10 ottobre 1930. Si laureò in lettere presso l’Università di Messina, dove ebbe l’opportunità di studiare sotto la guida di Giacomo De Benedetti. La sua carriera accademica decollò nel 1958 quando iniziò a insegnare letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università “La Sapienza” di Roma. Dopo otto anni come assistente del suo maestro, Pedullà divenne il suo successore nella medesima cattedra. Dal 2005, anno in cui ricevette il titolo di professore emerito, è rimasto un punto di riferimento per generazioni di studenti.

Oltre alla sua attività didattica, Pedullà si distinse come giornalista professionista, iniziando a collaborare con ‘L’Avanti!‘ nel 1961, dove ricoprì anche il ruolo di critico letterario fino al 1993. Le sue collaborazioni si estesero a testate di rilevo come ‘Il Messaggero‘, ‘L’Unità‘, ‘Italia Oggi‘ e ‘Il Mattino‘. Nel 1999, insieme a Nino Borsellino, pubblicò la “Storia generale della letteratura italiana“, un’opera in dodici volumi che rappresenta un’importante risorsa per gli studiosi di letteratura. Inoltre, Pedullà dirigette la collana di classici ‘Cento libri per mille anni‘ per l’Istituto Poligrafico dello Stato, segnalando un altro importante passo nella sua carriera editoriale.

La sua attività si estese anche alla Rai, dove dal 1977 al 1992 fece parte del consiglio di amministrazione, ricoprendo infine il ruolo di presidente dell’Azienda radiotelevisiva dal febbraio 1992 al luglio 1993. Inoltre, dal 1995 al 2001, assunse la presidenza del Teatro di Roma. La sua passione per la letteratura e la cultura lo portò a far parte di giurie di prestigiosi premi letterari, tra cui Strega e Campiello, dimostrando così l’ampio riconoscimento ricevuto nel suo campo.

Contributi letterari e opere principali

La bibliografia di Walter Pedullà è ricca e variegata, comprendendo numerosi saggi che affrontano temi di grande interesse nella letteratura italiana del Novecento. Tra le sue pubblicazioni più significative ricordiamo “La letteratura del benessere” e “La rivoluzione della letteratura“, opere che offrono una riflessione profonda e articolata sulle tendenze letterarie del suo tempo.

Pedullà ha dedicato testi monografici a importanti autori, come Alberto Savinio e Carlo Emilio Gadda, fornendo un’analisi critica che ha arricchito il panorama culturale italiano. La sua raccolta di saggi sui movimenti letterari del Novecento, come il futurismo e la neoavanguardia, evidenzia la sua capacità di contestualizzare l’evoluzione della letteratura nel mutare delle condizioni sociali e politiche.

Ha anche curato edizioni di opere fondamentali della letteratura, come quelle di Stefano D’Arrigo e Italo Svevo. Nonostante la vastità della sua produzione, il suo lavoro si caratterizza per una profonda attenzione ai dettagli e per una visione critica sempre lucida e condivisibile. Il suo impegno nella diffusione della cultura e della letteratura è testimoniato dall’amore con cui ha guidato iniziative editoriali e riviste come ‘Il Caffè illustrato‘.

Motivo di orgoglio è stato il premio speciale di letteratura ricevuto ai Premi Flaiano 2021 per il libro “Il pallone di stoffa. Memorie di un nonagenario“, a ulteriore conferma della stima che il mondo letterario riponeva in lui.

Legami con il sociale e il mondo della cultura

Walter Pedullà non è stato solo un critico e accademico, ma anche un attivo militante di sinistra, esprimendo le sue convinzioni attraverso una scrittura che abbracciava questioni sociali e culturali. Il suo credo socialista ha guidato le sue scelte professionali, portandolo a partecipare attivamente a dibattiti pubblici e a occuparsi del ruolo della cultura nel contesto politico italiano.

Oltre alla sua carriera istituzionale, ha fondato nel 2000, insieme ad altri intellettuali, la Cooperativa Scrittori, di cui è stato vicepresidente. Questo gruppo ha avuto lo scopo di sostenere e promuovere la scrittura e la cultura, creando una rete di collaborazione tra gli autori. Pedullà ha anche diretto la casa editrice Lerici, un’esperienza che gli ha permesso di avvicinarsi a un pubblico più ampio e di presentare opere di autori meritevoli.

A testimoniare la sua influenza e il rispetto che ha guadagnato nel corso degli anni, giunge la notizia della sua nomina a Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana, onore riservato a coloro che si sono distinti per meriti culturali. La sua eredità culturale prosegue non solo attraverso le sue opere, ma anche grazie all’impatto che ha avuto su diversi ambiti della società, rimanendo un faro di riferimento per studiosi, studenti e lettori appassionati.

Ultimo aggiornamento il 27 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina

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