La Cantina Moser celebra un importante traguardo con 45 anni di esistenza, un periodo durante il quale è diventata un rinomato punto di riferimento per la produzione di Trentodoc. Recentemente, l’azienda ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dei “5 Grappoli” dalla Fondazione Italiana Sommelier, sottolineando l’impegno costante per la qualità e l’innovazione nel settore vitivinicolo.
La storia di Moser: dalle origini a oggi
Fondata nel 1979, la Cantina Moser ha le sue radici nell’amore per la viticoltura, grazie alla visione del ciclista Francesco Moser e di Diego, il nonno di Matteo Moser, l’attuale enologo della cantina. Sin dai primi passi, l’approccio della Moser è stato improntato su una gestione ispirata ai principi contadini, che ha portato a investimenti rilevanti nelle terre della Valle di Cembra. La familiare conduzione della cantina è stato un elemento chiave del suo successo, permettendo alla seconda generazione di costruire una nuova filosofia produttiva incentrata sull’eccellenza. Carlo Moser, direttore dell’azienda, ha espresso come il passaggio di testimone sia stato segnato da un desiderio di innovare e puntare a risultati prestigiosi, rendendo il prodotto finale frutto di pazienza e passione.
Negli ultimi tredici anni, la cantina ha intrapreso un percorso di valorizzazione della tradizione vitivinicola trentina, ampliando la propria gamma di vini e portando sul mercato etichette distintive. La recentissima introduzione di “Tracce“, un Trentodoc Extra Brut, rappresenta una novità importante, insieme alla prima Riserva dell’azienda. Questo approccio mira a mettere in luce l’unicità della produzione, riflettendo il territorio e la passione di chi lavora in vigna.
“Tracce“: la nuova etichetta simbolo di qualità
Il prodotto di punta di Moser è la Riserva 2011 “Tracce”, una bollicina ottenuta da uve Chardonnay, coltivate sui filari di Maso Warth, una località che si trova a 350 metri di altitudine in provincia di Trento. Questa scelta di posizionamento è il risultato di pratiche agricole che uniscono tradizione e innovazione, dove il concetto di viticoltura eroica si manifesta in un territorio caratterizzato da pendenze e filari scoscesi. Le condizioni climatiche e pedologiche di questa zona offrono un terroir unico, contribuendo in modo determinante alla qualità delle uve.
Matteo Moser ha chiarito che la Riserva “Tracce” è stata vinificata solo in acciaio, evidenziando un approccio diretto e senza compromessi, pur rimanendo aperti a varie tecniche di produzione. La filosofia dell’azienda è di mantenere un forte legame con il territorio, evitando l’uso della malolattica per garantire un prodotto caratterizzato dalla freschezza e dall’espressione delle note fruttate. L’attenzione alle pratiche biologiche dimostra l’impegno di Moser verso una viticoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Il futuro di Moser nella comunità vitivinicola
Dopo un’eredità così significativa, ora spetta ai cugini Moser continuare a costruire il futuro della cantina, sia sul piano produttivo che sociale. La passione per la montagna e per lo sport li ha portati a condividere esperienze con amici e colleghi viticoltori, creando una vera comunità di giovani imprenditori nel settore vinicolo. Carlo Moser, in particolare, ha recentemente affermato di aver conseguito un ottimo tempo alla Maratona di New York, un esempio della sua dedizione non solo al lavoro, ma anche agli sport e alla vita attiva.
La Cantina Moser rimane così un simbolo di tradizione e modernità, capace di affermarsi nel panorama vitivinicolo italiano grazie a una visione chiara e alla determinazione della nuova generazione. La celebrazione dei suoi 45 anni sottolinea l’importanza di sostenere le radici, mentre si guarda con ambizione e determinazione al futuro, pronto ad affrontare le sfide del mercato con audacia e creatività.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Laura Rossi