Un importante evento culturale si avvicina a Pesaro, dove il Palazzo Ducale ospiterà la mostra “L’Artevade“. Questo progetto nasce dall’idea del Garante regionale dei diritti, Giancarlo Giulianelli, e promette di dare visibilità alle opere realizzate dai detenuti della provincia e dai pazienti delle Rems. Con un vernissage fissato per lunedì 16 dicembre 2024, la mostra offrirà un’occasione unica per riflettere sulle vite di chi vive in contesti marginali e sulle esperienze trasformative legate all’arteterapia. L’evento, che si protrarrà fino al 9 gennaio 2025, rappresenta un passo significativo verso la sensibilizzazione sociale e la lotta contro l’ignoto e il pregiudizio.
Dettagli della mostra
L’inaugurazione della mostra è prevista per le ore 11:30 del 16 dicembre, e si svolgerà nella storica Sala Laurana all’interno del Palazzo Ducale, sede della Prefettura di Pesaro. Questa esposizione avrà come protagoniste le opere e i manufatti realizzati durante i laboratori di arteterapia dai detenuti della Casa circondariale di Pesaro e della Casa di reclusione di Fossombrone, oltre che dai pazienti della Rems di Macerata Feltria. Questi laboratori offrono un’opportunità per esprimere la propria creatività e vivere momenti di crescita personale, contribuendo al processo educativo e rieducativo.
A caratterizzare “L’Artevade” ci sarà un mix di espressioni artistiche, riflesso delle biografie e delle esperienze di chi è coinvolto. Attraverso il linguaggio dell’arte, ogni pezzo racconta una storia e permette di esplorare emozioni spesso represse, dando vita a un confronto significativo con il pubblico esterno.
Un progetto di inclusione e rieducazione
“L’Artevade” è più di una semplice esposizione. Il progetto si inserisce in un contesto di rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti e degli internati, così come evidenziato dal Garante Giancarlo Giulianelli. La mostra non mira solo a far conoscere il lavoro degli artisti detenuti, ma desidera anche rompere il muro della non conoscenza e del pregiudizio. Attraverso l’arte, infatti, possono emergere punti di contatto tra la società e coloro che vivono in condizioni di isolamento.
Il messaggio centrale è proprio quello di promuovere incontri significativi tra le persone “dentro” e quelle “fuori”. La riflessione intorno all’arte come strumento di cambiamento sociale offre alle comunità l’opportunità di interagire con un mondo troppo spesso ignorato. Si sottolinea dunque una dimensione umana nella rieducazione, valorizzando le individualità e le storie personali.
Collaborazioni e iniziative sul territorio
La mostra si colloca all’interno del programma di “Pesaro Capitale della Cultura 2024“, evento che sta catalizzando l’attenzione verso iniziative culturali significative. Ad accrescere l’importanza dell’esposizione è la collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. Questa partnership permetterà agli studenti degli istituti scolastici del territorio non solo di visitare la mostra, ma anche di partecipare ad eventuali attività collaterali. Si tratta di un modo incisivo per educare i giovani alla comprensione del fenomeno carcerario e alla necessità dell’inclusione sociale.
Con il patrocinio del Comune di Pesaro e della Fondazione Marche Cultura, questo evento culturale si propone di essere un volano di cambiamento, sottolineando l’importanza dell’arte nella vita di ogni individuo, a prescindere dal contesto in cui si trova. La mostra “L’Artevade” non solo valorizza le opere dei detenuti e dei pazienti delle Rems, ma rappresenta anche un’opportunità di riflessione per la comunità su temi cruciali come giustizia, riabilitazione e umanità.
Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2024 da Sara Gatti