Mostra Milano: sculture di Giuseppe Spagnulo e arte ceramica pugliese in dialogo al Castello Sforzesco

Mostra Milano: sculture di Giuseppe Spagnulo e arte ceramica pugliese in dialogo al Castello Sforzesco

La mostra al Castello Sforzesco di Milano celebra le sculture in terracotta di Giuseppe Spagnulo, mettendo in dialogo la tradizione ceramica di Grottaglie con l’arte contemporanea e l’impegno sociale.
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La mostra "di terra e di fuoco" al Castello Sforzesco di Milano celebra le sculture in terracotta di Giuseppe Spagnulo, evidenziando il legame tra le radici pugliesi e l’esperienza milanese, in un dialogo tra tradizione artigianale e arte contemporanea. - Gaeta.it

Al museo di Arti decorative del Castello Sforzesco di Milano prosegue la mostra “di terra e di fuoco. sculture di Giuseppe Spagnulo” fino al 14 settembre. L’esposizione nasce dalla collaborazione tra Comune di Milano e Regione Puglia per celebrare l’arte di Spagnulo, scultore che ha legato profondamente la sua vita a queste due città. Le opere, tutte in terracotta, si confrontano con maioliche di artisti noti della tradizione italiana, offrendo un’occasione unica per scoprire l’evoluzione di un’artigianalità radicata nelle origini pugliesi e arricchita dall’esperienza milanese.

Giuseppe spagnulo: un percorso artistico tra Grottaglie e Milano

Giuseppe Spagnulo è nato a Grottaglie, comune pugliese famoso per la sua ceramica tradizionale, ma ha trascorso gran parte della sua vita a Milano, dove è scomparso nel 2016. La mostra al Castello Sforzesco mette in evidenza l’intreccio tra le radici del Sud e le suggestioni metropolitane del Nord, elementi che hanno formato il carattere delle sue opere. Spagnulo utilizzava soprattutto la terracotta, materiale simbolo della sua terra natale, trasformandolo con decise forme scultoree che riflettono le tensioni e le violenze dell’epoca, ma anche un legame profondo con il passato artigianale.

Opere e confronto con la tradizione ceramica

L’esposizione presenta 12 sculture in terracotta, opere selezionate che mostrano varie fasi della produzione di Spagnulo, mettendole a confronto con maioliche a lustro. Queste ultime appartengono ad autori del Novecento come Arturo Martini e Pietro Melandri, rappresentanti di una tradizione artigianale che si integra al percorso dello scultore, creando un dialogo tra materiali e tecniche diverse, ma tutte legate a un trattamento artistico della ceramica.

Mostra e contestualizzazione storica: sessant’anni dalla prima personale e curatrici dell’evento

La mostra arriva a sessant’anni dalla prima personale di Giuseppe Spagnulo, ospitata al Salone dell’Annunciata di Milano. Questo evento ricorda un periodo importante per la diffusione dell’arte contemporanea in città, e ripropone un artista che ha saputo portare la cultura artigiana pugliese in un contesto urbano e internazionale. Le curatrici Lia De Venere e Fiorella Mattio hanno scelto un allestimento che valorizza tanto la materia quanto il valore simbolico dei pezzi esposti, garantendo una visione equilibrata tra innovazione artistica e radici storiche.

Il contesto della sala XVII

Grazie al contesto della Sala XVII dei Musei del Castello Sforzesco, la mostra si inserisce in un percorso visivo arricchito dagli affreschi quattrocenteschi della Camera Picta, raffiguranti le Storie di Griselda, provenienti dal Castello di Roccabianca. Quest’ambiente sottolinea il valore storico e culturale sia delle opere in mostra sia del Castello stesso come sede espositiva, dove l’incontro tra passato e presente diventa tangibile.

Evento inaugurale e premio donne e non pupe dedicato all’impegno sociale

L’inaugurazione della mostra ha visto anche la presentazione della quarta edizione del premio Donne e non pupe, inserita nel programma di Milano Set Mediterraneo. Questo appuntamento celebra la tradizione artigianale pugliese e l’impegno sociale rivolto alle tematiche femminili. All’interno della Sala XVII è stata allestita una “Pupa” in ceramica a grandezza naturale, realizzata da Gaetano Fasano, giovane maestro ceramista di Grottaglie, su idea della designer Daniela Comes.

La pupa come simbolo di denuncia

La Pupa crea un forte richiamo simbolico contro la violenza di genere: un soggetto che richiama la tradizione ma che si fa portavoce di un messaggio contemporaneo. L’opera invita a riflettere su questioni sociali urgenti, inserendo l’arte nel dibattito pubblico con la forza della ceramica. Questo progetto connette cultura, artigianalità e responsabilità civile, portando nel cuore di Milano un simbolo di denuncia e memoria.

Un intreccio di arte, storia e attualità al Castello Sforzesco

La mostra “di terra e di fuoco” si presenta come un’occasione per visitatori e cittadini di Milano di confrontarsi con un percorso artistico che unisce due realtà molto diverse. Le opere di Spagnulo, con la loro matericità e le forme forti, raccontano molto più di un semplice dialogo tra materiali. Illustrano un cammino di vita e cultura che parte da Grottaglie e arriva fino a Milano, città che l’artista ha vissuto intensamente negli anni.

Nel contesto della storica sede del Castello Sforzesco, dove il passato si conserva e si testimonia, l’arte contemporanea trova spazio per ribadire la vitalità delle tradizioni. Questa esposizione rimanda allo stretto legame tra arte e territorio, stimolando l’attenzione su quanto la memoria e la cultura locale continuano a influenzare il presente. Gli eventi collaterali, come il premio Donne e non pupe, inseriscono poi la mostra all’interno di una cornice più ampia che collega estetica e impegno sociale nella Milano di oggi.

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