La Guardia di Finanza di Catania ha effettuato un’importante operazione che ha portato alla luce un’evasione fiscale consistente da parte di numerosi vettori Aerotaxi ed Elitaxi che operano nell’aeroporto di Catania. Tra il 2020 e il maggio 2023, è emerso un debito erariale di 798.343 euro, di cui oltre 614.000 euro rappresentano l’imposta dovuta e circa 184.000 euro come sanzione accessoria. Complessivamente, sono 228 i vettori coinvolti, sia italiani che provenienti da Paesi dell’Unione Europea e extra UE. La questione solleva interrogativi sulla trasparenza e l’integrità di questo settore, fondamentale per le relazioni commerciali e turistiche della regione.
Normative sulle imposte per i trasporti Aerotaxi ed Elitaxi
Dal 2020, è in vigore una normativa che impone il versamento di un’imposta erariale sui voli di passeggeri trasportati da Aerotaxi e Elitaxi. Questa tassa varia in base alla distanza percorsa e al numero di passeggeri. Per tratte inferiori a 100 km, l’imposta è fissata a 10 euro per passeggero. Se il viaggio è compreso tra 100 e 1.500 km, la tassa aumenta a 100 euro, mentre per percorrenze superiori a 1.500 km, il costo sale a 200 euro. Questo sistema di tassazione si propone di regolare il mercato dei trasporti di lusso, garantendo così anche un’entrata economica per le casse dello Stato.
L’intervento della Guardia di Finanza
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno portato all’accertamento di un’evidente inosservanza degli obblighi fiscali da parte di diverse società di trasporto attive all’aeroporto di Catania. Gli agenti hanno esaminato le dichiarazioni dei vettori, depositate presso le società di handling operative nell’aeroporto, confrontando i dati dichiarati con le informazioni presenti nelle banche dati. Tale analisi ha rivelato che 228 vettori non hanno versato l’imposta, nonostante abbiano effettuato un totale di 1.168 voli e trasportato 4.576 passeggeri.
La scoperta di questo debito erariale ha portato a sanzioni severe, che non solo impongono il pagamento delle somme dovute, ma includono anche penalità per l’omissione. Questo intervento si inquadra in un contesto di controllo più ampio da parte delle autorità fiscali, mirato a garantire la correttezza delle operazioni commerciali nel settore del trasporto aereo.
Impatto sul settore e risvolti futuri
L’emergere di questa evasione fiscale mette in luce questioni più ampie riguardanti la responsabilità dei vettori nel garantire la conformità fiscale e le sfide che le autorità locali devono affrontare nel monitorare i diversi operatori. La situazione potrebbe portare a un rafforzamento dei controlli fiscali nel settore dei trasporti di lusso, aumentando la necessità di eventuali riforme normative.
In un contesto in cui il settore del trasporto aereo sta lentamente riprendendo dopo le difficoltà imposte dalla pandemia, la riscoperta di irregolarità fiscali rappresenta non solo una perdita per le entrate pubbliche, ma anche una minaccia alla reputazione di un comparto che si propone di essere competitivo e trasparente. Le autorità sono quindi chiamate a progettare strategie più efficaci per garantire il rispetto delle normative fiscali e allo stesso tempo incentivare un mercato equo e sostenibile per tutti gli operatori.
Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Armando Proietti